Il progetto espositivo coinvolgerà per la prima volta l’intero Palazzo San Domenico e parte della città
FRANCAVILLA AL MARE – Al via la 76ª edizione del Premio Michetti, tra i più autorevoli e longevi riconoscimenti dell’arte contemporanea in Italia, secondo solo alla Biennale di Venezia per storicità. Si terrà dal 26 luglio al 15 settembre.
Alla presenza della sindaca Luisa Russo, dell’assessora alla Cultura Cristina Rapino, del nuovo presidente della Fondazione Michetti Pierluigi Sacco e del curatore Massimiliano Scuderi, è stato illustrato il progetto espositivo che segna un passaggio importante nella storia della manifestazione: per la prima volta, la mostra non sarà confinata ai consueti spazi della Fondazione, ma abiterà l’intero Palazzo San Domenico e coinvolgerà anche varie aree della città. Un’apertura simbolica e concreta, che punta a rafforzare il legame tra arte e territorio.
Saranno 25 gli artisti coinvolti in questa edizione, chiamati a confrontarsi con un concept curatoriale ispirato all’opera Group Shows Kill the Group dell’artista concettuale Les Levine, una riflessione acuta, ironica e profetica sui limiti delle esposizioni collettive. Il progetto curatoriale di Scuderi si propone di trasformare il Premio in una piattaforma critica e sperimentale, capace di indagare i nuovi linguaggi dell’arte, i formati espositivi e i confini tra pratica artistica e spazio urbano.
“La 76ª edizione del Premio segna un passaggio importante: apriamo la Fondazione alla città, portiamo l’arte negli spazi urbani, coinvolgiamo artisti di rilievo e rafforziamo il nostro ruolo nel panorama culturale nazionale. Francavilla ha una storia importante alle spalle, ma oggi dimostra di avere anche una visione per il futuro”, ha dichiarato la sindaca Luisa Russo.
Entusiasta anche l’assessora Rapino, che ha evidenziato il valore trasformativo dell’arte per la città e la sua comunità. Il presidente Pierluigi Sacco, tornato in Abruzzo per guidare la Fondazione Michetti, ha tracciato la direzione di un nuovo corso: “Tornare in Abruzzo, dopo esperienze in tanti altri luoghi in Italia e all’estero, è stata per me una scelta felice. L’Abruzzo oggi è un territorio fertile, ricco di energie nuove e di voglia di costruire. Con il Premio Michetti vogliamo dare un segnale concreto di cambiamento e collaborazione, mettendo al centro la qualità della ricerca e il dialogo tra artisti, istituzioni e comunità”.
Il cuore critico della mostra è nelle parole del curatore Scuderi, che ridefinisce la funzione stessa del Premio: “Il Premio Michetti vuole diventare un’occasione per indagare i nuovi linguaggi artistici facendo scouting, un’occasione per mettere in dialogo artisti che condividono affinità e percorsi, ma anche per esplorare pratiche diverse che sappiano confrontarsi con gli oggetti, i linguaggi e i simboli del nostro tempo”.