L’indagine Mediobanca prevede un aumento delle vendite di vino dell’1,7% nel 2025, con un export in crescita del 2%. Tuttavia, il settore teme gli effetti dei dazi americani e le nuove norme del codice della strada
MILANO – Il mercato vinicolo italiano si prepara a un 2025 in crescita, con un aumento previsto dell’1,7% nelle vendite complessive e del 2% nell’export. È quanto emerge dalla nuova indagine dell’Area Studi Mediobanca, che ha analizzato i dati di 255 società vinicole con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro nel 2023, pari al 94,9% del totale del settore.
Il comparto delle bollicine continua a trainare il settore, con ricavi in aumento del 4,4% e una forte crescita oltreconfine (+6,1%). Più contenuti i risultati per i vini fermi, con un incremento dello 0,9% nelle vendite e dell’1,2% nell’export.
Tuttavia, l’ottimismo è frenato da alcune incognite: il 50% delle aziende vinicole teme il nuovo codice della strada, che potrebbe influenzare negativamente il consumo di vino, e il 30% esprime preoccupazione per gli effetti del cambiamento climatico sulla produzione. Ma il rischio più concreto riguarda possibili dazi americani, che potrebbero rallentare la crescita dell’export verso gli Stati Uniti.
Mercato internazionale e nuove tendenze
Secondo Mediobanca, il vino italiano continua a rafforzare la sua presenza globale. Oggi, quasi una bottiglia su due viene consumata fuori dal Paese di produzione, con il rapporto tra export e consumi passato dal 27% del 2000 al 46,6% nel 2024.
Nel 2024, la produzione mondiale di vino ha registrato un calo del 4,8%, attestandosi a 226 milioni di ettolitri, mentre i consumi sono diminuiti del 3,3%. L’Italia, tuttavia, ha invertito il trend, con un aumento della produzione del 15,1% e un consumo pro capite stabile a 37,8 litri all’anno.
La crescita interessa anche segmenti emergenti come il vino vegano (+31,7%) e i vini naturali (+4,2%), mentre i vini biologici hanno visto un leggero calo nelle vendite (-2,6%).
Export e competitività: Italia leader nella produzione
L’Italia si conferma prima al mondo per quantità di vino esportato, con 21,7 milioni di ettolitri venduti nel 2024. Sul fronte del valore, il Paese è secondo solo alla Francia, con un export pari a 8,1 miliardi di euro, rispetto agli 11,7 miliardi dei francesi.
Negli ultimi vent’anni, il saldo commerciale del settore è cresciuto a un tasso medio annuo del 5,5%, passando da 2,6 miliardi di euro nel 2004 a 7,5 miliardi nel 2024.
Il 2025 si prospetta quindi come un anno di crescita per il vino italiano, ma con alcune incognite che potrebbero influenzare il mercato. La capacità del settore di adattarsi alle sfide geopolitiche, climatiche e normative sarà determinante per consolidare la leadership italiana nel panorama vinicolo mondiale.