Cimitero Francavilla, udienza preliminare a luglio: il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, coinvolte 9 persone e tre società

27 Maggio 2025
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Al centro dell’indagine, coordinata dal pubblico ministero Giancarlo Ciani, figurano accuse gravi: smaltimento illecito di rifiuti, corruzione e turbativa d’asta

FRANCAVILLA- Sono nove le persone che potrebbero finire a processo nell’ambito dell’indagine sull’ampliamento del cimitero di Francavilla al Mare, trasformato – secondo l’accusa – in teatro di corruzione, smaltimento illecito di rifiuti e irregolarità amministrative. Tre le società coinvolte, destinatarie di contestazioni legate alla responsabilità amministrativa.

Al centro dell’indagine, coordinata dal pubblico ministero Giancarlo Ciani, figurano accuse gravi: smaltimento illecito di rifiuti, corruzione e turbativa d’asta, con un sistema che avrebbe portato anche all’interramento abusivo di scarti edilizi nel suolo cimiteriale.

Il pm ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, tra cui spicca l’imprenditore Franco Antonio De Francesco, già noto nel settore edile, affiancato dal fratello Alessandro e dalla compagna Lesya Tsiluyko. Coinvolti anche il collaboratore Marcello Gianferotti e l’operaio Carlo Sbaraglia, entrambi in forza all’impresa di De Francesco.

Tra i pubblici ufficiali coinvolti figura l’architetto Maurizio Basile, funzionario del Comune di Francavilla al Mare e responsabile unico del procedimento per l’ampliamento del camposanto, insieme al figlio Matteo. Indagati anche l’architetto Luigi Febo, attuale presidente del Consiglio comunale di Chieti – chiamato in causa non per il suo ruolo politico, ma per l’attività professionale svolta in qualità di direttore dei lavori – e Massimiliano Nerone, coordinatore della sicurezza nella fase esecutiva del cantiere.

Non solo persone fisiche: il fascicolo coinvolge anche tre società – De Francesco Costruzioni, Cimitero San Franco e Arta – alle quali è contestata la responsabilità amministrativa per i reati commessi dai vertici e dai dipendenti nell’interesse delle stesse.

Le indagini, avviate mesi fa, sono state condotte congiuntamente dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale e dai finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura teatina. A loro si deve la ricostruzione di un intreccio di relazioni sospette, presunti favoritismi e condotte illecite in uno dei luoghi più sensibili della vita cittadina.

L’udienza preliminare, nella quale il giudice Andrea Di Berardino dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio degli imputati, è stata fissata per il prossimo 16 luglio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe De Cinque, Domenico Di Berardino, Marco Femminella, Stefano Azzariti, Marco De Merolis, Antonio Luciani ed Emanuele Dell’Elce.

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