Demenze, a Chieti l’intelligenza artificiale rivoluziona la diagnosi precoce

22 Maggio 2025
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La Clinica Neurologica sperimenta il machine learning per individuare i casi di Alzheimer prima che la malattia si manifesti

CHIETI – La tecnologia apre nuove frontiere nella diagnosi delle malattie neurodegenerative e Chieti si conferma all’avanguardia. Alla Clinica Neurologica dell’ospedale Santissima Annunziata, l’équipe diretta dal professor Stefano Sensi ha introdotto strumenti di machine learning per riconoscere precocemente i pazienti con lieve deficit cognitivo che potrebbero sviluppare Alzheimer conclamato.

Un cambio di paradigma che unisce le tradizionali competenze neurologiche all’analisi dei big data, incrociando informazioni cliniche, radiologiche e biologiche. I risultati sono sorprendenti: l’algoritmo sviluppato dal team ha dimostrato un’accuratezza superiore all’85%, raggiungendo il 98% di precisione in alcuni casi.

Dati e IA: la nuova frontiera della neurologia

L’innovativo sistema si basa sull’analisi incrociata di centinaia di variabili per ogni paziente, tra cui risonanze magnetiche cerebrali, valutazioni neuropsicologiche, biomarcatori nel liquido cerebrospinale e parametri ematici. Ma la vera scoperta arriva dai dati periferici: l’IA ha individuato specifici acidi biliari nel sangue come uno dei migliori predittori del declino cognitivo, aprendo nuove prospettive sulla connessione tra metabolismo e malattie neurodegenerative.

«Questo è solo l’inizio di una rivoluzione nel modo in cui studiamo e affrontiamo le malattie neurologiche», commenta il professor Stefano Sensi, che guida anche il Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università “D’Annunzio”. La medicina personalizzata e l’intelligenza artificiale potrebbero presto rendere più efficace la diagnosi precoce di Alzheimer e Parkinson, oltre a facilitare lo sviluppo di terapie su misura.

Gli studi condotti dalla Clinica Neurologica di Chieti sfruttano una banca dati internazionale con informazioni su migliaia di pazienti, integrate con modelli matematici avanzati. Il lavoro, già pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e su Neuroscience, conferma l’efficacia dell’apprendimento automatico nella previsione dell’evoluzione clinica della malattia.

Un percorso che trova pieno sostegno da parte della Asl Lanciano Vasto Chieti. «Abbiamo bisogno di centri d’eccellenza come questo, capaci di investire sull’alta specializzazione», afferma il direttore generale Mauro Palmieri. «La sinergia con l’Università è un valore aggiunto, perché porta innovazione e garantisce ai pazienti cure avanzate senza dover cercare risposte altrove».

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