L’opposizione denuncia l’assenza di un regolamento chiaro per i dehors, controlli inefficaci e scelte poco trasparenti da parte dell’amministrazione. Critiche anche all’incarico esterno per la redazione del nuovo regolamento, mentre la Soprintendenza lamenta il mancato rispetto delle prescrizioni
L’AQUILA – Prescrizioni ignorate, controlli assenti, mancanza di un regolamento organico sulle autorizzazioni per i dehors in centro storico. È un duro attacco quello sferrato dai consiglieri d’opposizione al Comune dell’Aquila, Lorenzo Rotellini, capogruppo di Alleanza Verdi e sinistra e Parolo Romano, L’Aquila Nuova, all’amministrazione guidata da Pierluigi Biondi. Al centro della polemica, ancora una volta, la gestione delle autorizzazioni per gazebo e strutture all’aperto installate da bar e ristoranti, spesso in violazione delle disposizioni della Soprintendenza. È proprio quest’ultima, infatti, a rilasciare “prescrizioni puntuali, che variano a seconda delle zone di interesse e dei monumenti presenti”. Prescrizioni che, secondo i due esponenti dell’opposizione, vengono puntualmente disattese.
I due consiglieri riferiscono, in particolare, un aneddoto accaduto durante l’ultima Commissione consiliare, quando la funzionaria della Soprintendenza presente avrebbe lanciato un’eloquente provocazione: “ha sfidato i presenti a riuscire a guardare agevolmente la statua del Tritone in piazza Regina Margherita o lo scorcio della cupola di San Bernardino da via Verdi, coperte come sono da ombrelloni e gazebo”.
Il problema, però, resta sistemico secondo l’opposizione, che denuncia una situazione ormai fuori controllo: “Non vogliamo arrecare nocumento alle attività produttive, anzi, vogliamo certezze che possano contemperare le esigenze di tutti, garantendo la sicurezza e la fruibilità dei luoghi storici”, ma “manca un regolamento chiaro, mancano i controlli della Polizia municipale e manca soprattutto la politica”, con il risultato che “la città appare come un grande suk senza regole”.
Nel mirino finiscono anche le procedure adottate dalla maggioranza per redigere il nuovo regolamento sui dehors: la scelta di un professionista esterno, i cui estremi però non sarebbero stati resi noti nemmeno ai commissari. “Ci sarebbe da ridere se non fossero dichiarazioni di una gravità inaudita”, affermano, riferendosi alla giustificazione fornita – ovvero che era “indispensabile una figura in grado di rapportarsi con la Soprintendenza e che tale professionalità non è stata riscontrata all’interno degli uffici comunali”
“Il nome del professionista in questione non è stato volutamente rivelato ai componenti della commissione”, denunciano ancora, annunciando un accesso agli atti per fare chiarezza. Il tutto, mentre nel Documento unico di programmazione 2025/2027 “non c’è manco mezza parola sui dehors né dal Settore Commercio né tantomeno da quello dell’Urbanistica”.
I due consiglieri, dal canto loro, rivendicano di aver avanzato proposte concrete: dalla creazione di regole armoniche per i commercianti, all’introduzione di un modello standard per i dehors, fino alla messa in sicurezza delle vie del centro, liberandole da strutture provvisorie che ostacolano il passaggio dei mezzi di soccorso. “Avremmo voluto una discussione che riuscisse a produrre frutti, non l’ennesimo incarico esterno per accontentare qualcuno”, concludono.