Precari Asl, la protesta non si ferma: “Accordo senza garanzie, il rischio licenziamenti resta”

17 Maggio 2025
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Nonostante il rinnovo del servizio per altri quattro anni e le rassicurazioni del presidente Marsilio, i 150 lavoratori somministrati della Asl 1 continuano la mobilitazione. Critiche dall’opposizione e dai sindacati: “Un accordo quadro che non risolve la precarietà”. Atteso un tavolo in Prefettura il 20 maggio

L’AQUILA – “Cosa succederà con la pubblicazione della graduatoria del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo?” Se lo chiedono i 150 lavoratori del servizio di supporto amministrativo e tecnico della Asl dell’Aquila che continuano la loro mobilitazione nonostante la notizia del rinnovo del servizio da parte della Asl per altri 4 anni, con lo sblocco delle procedure per il nuovo bando cui era stato posto uno stop dal dipartimento Salute della Regione nei giorni precedenti. E nonostante le ampie rassicurazioni giunte dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Al fianco dei lavoratori, le opposizioni in Consiglio regionale che lanciano un ulteriore grido d’allarme: “L’accordo annunciato con entusiasmo da alcuni esponenti della maggioranza, che evidentemente non hanno letto con attenzione le carte – sostiene il consigliere del Pd, Pierpaolo Pietrucci – rappresenta, purtroppo, una non-soluzione”.

Posizione condivisa dal gruppo di precari che esprime forte preoccupazione per un accordo che, a loro avviso, non offrirebbe una reale prospettiva occupazionale

“Una volta pubblicata la graduatoria – affermano in una nota inviata agli organi di stampa – inizieranno i licenziamenti tra chi è rimasto precario. Chi non ha superato la prova scritta, chi non ha potuto partecipare, chi ha ottenuto un punteggio troppo basso. Tutti siamo ancora in bilico”.  Nel comunicato fanno sapere che il nuovo appalto “garantisce la continuità del servizio, ma non garantisce i lavoratori. Rischi, infatti, di essere solo un modo per prendere tempo, non per risolvere i problemi strutturali della precarietà. La nostra protesta continua. Il sit-in continua. Le nostre richieste restano ferme”.

Intanto il consigliere regionale Pietrucci, d’intesa con le sigle sindacali, ha convocato un incontro con i lavoratori lunedì alle 17 nella sala Croce del Consiglio regionale per un confronto sulla vertenza.

“Abbiamo deciso – afferma Pietrucci – insieme a tutte le sigle sindacali, di convocare una riunione per organizzare al meglio il percorso di mobilitazione, che proseguirà finché non sarà trovata una vera soluzione al problema dei lavoratori precari”.

Il consigliere dem entra nel merito della vicenda sostenendo che si tratterebbe solo di un accordo quadro privo di garanzie reali per le maestranze.

“Si tratta di un semplice accordo quadro – spiega l’esponente dem – che prevede la risoluzione unilaterale dei contratti, senza offrire alcuna garanzia reale di continuità occupazionale. Le lavoratrici e i lavoratori rischiano di essere mandati a casa tra un mese o tre, non appena sarà pubblicata la graduatoria del concorso”.

Lo stesso consigliere regionale, che negli anni si è occupato più volte della vertenza, prospetta possibili soluzioni.

“L’unica strada oggi realmente percorribile, e ormai non più rinviabile – sostiene – è l’internalizzazione immediata attraverso una società di scopo già esistente nella Regione Abruzzo. È una modalità già sperimentata con successo in altre regioni, e anche qui in Abruzzo, con la società Euroservizi. Solo così possiamo affrontare seriamente la questione, senza alimentare illusioni, e offrire una soluzione occupazionale stabile e definitiva”.

Intanto martedì 20 maggio ci sarà il tavolo prefettizio, come annunciato da Cgil, Fp Cgil, Uil Abruzzo, Uil Fpl, Cisl Fp e Cisl Abruzzo Molise che hanno accolto con favore il rinnovo del servizio, precisando tuttavia “l’esigenza di condividere un percorso politico tecnico sindacale che restituisca le necessarie garanzie a tutto il personale dei servizi in appalto nella Asl”.

Particolarmente critica sulle garanzie dell’accordo raggiunto anche la federazione liberal-riformista composta da il Passo Possibile (Americo di Benedetto, Fabrizio Ciccarelli, Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Massimo Scimia), Azione (Enrico Verini, Roberta Gargano, Angelo Mancini) e 99 L’Aquila (Gianni Padovani).

“Se Marsilio, a detta sua, ha salvato i 150 posti – si legge in una nota – non lo ha certamente fatto, come da sempre, attraverso tutte assunzioni dirette e a tempo indeterminato da parte dell’azienda. Ancora propaganda, ancora false speranze, denunciano i liberal-riformisti che paventano un epilogo ben diverso da quello promesso. “La notizia vera – affermano – è che si genereranno disoccupati che hanno dedicato oltre dieci anni della loro vita all’azienda sanitaria e si perderanno persone formate e specializzate, con un danno alla qualità dei servizi per il cittadino”.

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