Divieto temporaneo di balneazione a Pescara: acque non idonee, ordinanza sindacale per il tratto antistante via Leopardi

16 Maggio 2025
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I gestori degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere interessati dovranno garantire la corretta applicazione delle misure di sicurezza, posizionando i cartelli di divieto e issando la bandiera rossa di pericolo

PESCARA – Il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha emanato un’ordinanza sindacale che vieta temporaneamente la balneazione nel tratto di costa antistante Via Leopardi. La decisione è stata presa dopo che i campionamenti effettuati dall’ARPA Abruzzo hanno rivelato livelli di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali superiori ai limiti di legge.

Secondo la comunicazione dell’ARPA, i prelievi effettuati il 12 maggio 2025 nel punto identificato come “Zona ant. Via Leopardi” hanno mostrato una non conformità con la normativa vigente. Un ulteriore campionamento di verifica eseguito il 14 maggio ha confermato il superamento dei valori di riferimento: 908 MPN/100 mL per l’Escherichia coli e 213 MPN/100 mL per gli Enterococchi intestinali, contro i limiti rispettivamente di 500 MPN/100 mL e 200 MPN/100 mL.

L’ordinanza dispone l’apposizione immediata di cartelli indicanti il divieto di balneazione e la sorveglianza dell’area da parte delle autorità competenti, inclusa la Polizia Locale e la ASL di Pescara. I gestori degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere interessati dovranno garantire la corretta applicazione delle misure di sicurezza, posizionando i cartelli di divieto e issando la bandiera rossa di pericolo.

I trasgressori rischiano multe comprese tra 25 e 500 euro. Il provvedimento può essere impugnato tramite ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla pubblicazione oppure, in alternativa, con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.

Il Comune di Pescara ha pubblicato l’ordinanza sull’albo pretorio online e sul proprio sito web ufficiale. Le autorità continueranno a monitorare la situazione e, in caso di miglioramento della qualità delle acque, il divieto potrebbe essere revocato.

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