Made in Italy, l’Abruzzo protagonista all’evento dedicato alle imprese dell’Appennino che rinascono dal sisma

13 Maggio 2025
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Tra i nomi di spicco c’è il Maglificio Gran Sasso di Sant’Egidio alla Vibrata, autentico emblema dell’artigianato abruzzese

ROMA – È stato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a ospitare oggi l’iniziativa “Made in Italy. Made in Appennino centrale”, un evento pensato per raccontare il rilancio del tessuto imprenditoriale delle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. Presenti il ministro Adolfo Urso e il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli, insieme a otto imprese selezionate per rappresentare il dinamismo e la capacità di reinventarsi del cratere sismico. Molte di queste realtà hanno potuto contare sul sostegno del programma NextAppennino.

Tra i nomi di spicco c’è il Maglificio Gran Sasso di Sant’Egidio alla Vibrata, autentico emblema dell’artigianato abruzzese. Con una storia lunga settant’anni, l’azienda continua a investire su qualità, innovazione e formazione, restando fedele al territorio. Un’altra presenza abruzzese, seppur indiretta, è quella della startup Centauroos, attiva ad Ascoli Piceno ma con legami solidi con l’Abruzzo attraverso la collaborazione con Panichi Srl. L’impresa si distingue per il suo approccio all’economia circolare, trasformando le macerie del sisma in oggetti stampati in 3D, capaci di unire sostenibilità e memoria.

Oltre alle realtà abruzzesi, l’evento ha messo in luce aziende marchigiane, umbre e laziali che hanno affrontato e superato le difficoltà post-sisma. Tra queste, la L.A.S. di Corridonia, attiva nei settori della moda e dell’arredamento con lavorazioni laser innovative; Cucine Lube, con sede a Treia, impegnata nella costruzione di un nuovo polo produttivo automatizzato e orientato all’export; Tigamaro, pelletteria di Tolentino che ha scelto la strada della sostenibilità; Marmo Idea 4.0 di Ascoli Piceno, specializzata in materiali per l’interior design con un’impronta tecnologica e green; SA.NO. Salumi di Accumoli, custode delle tradizioni gastronomiche del Lazio interno; e AgriEuro di Spoleto, e-commerce in forte espansione nel settore agricolo e del giardinaggio.

Il ministro Urso ha definito queste esperienze “una risposta concreta nata nel contesto più difficile del Paese”, evidenziando l’importanza di strumenti statali come l’assicurazione obbligatoria contro i disastri naturali e i risarcimenti rapidi. Per Castelli, il commissario alla ricostruzione, l’Appennino centrale è molto più di un territorio ferito: è un bacino vivo di imprenditorialità, dove tradizione e modernità convivono e dove investire significa costruire futuro.

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