Il consigliere della Lega alla Provincia di Teramo, Andrea Scordella, e il capogruppo della Lega al Comune di Teramo, Berardo Rabbuffo, hanno espresso in una nota congiunta il loro totale sostegno alle associazioni Aniem e Ance
TERAMO – Il tema del massimo ribasso negli appalti pubblici torna al centro del dibattito politico e sociale, soprattutto alla luce delle numerose risorse destinate alla ricostruzione post-sisma. Il consigliere della Lega alla Provincia di Teramo, Andrea Scordella, e il capogruppo della Lega al Comune di Teramo, Berardo Rabbuffo, hanno espresso in una nota congiunta il loro totale sostegno alle associazioni Aniem e Ance, che nei giorni scorsi hanno denunciato le criticità di questo sistema, in particolare nei progetti di ricostruzione teramani.
“Il dibattito sul massimo ribasso negli appalti pubblici – spiegano – è tutt’altro che recente. L’architetto e generale Le Preste ne evidenziava i rischi già nella seconda metà del 1600 quando sul trono di Francia c’era il Re Sole! In Italia, la legge quadro sui lavori pubblici del 1994, nota come “Legge Merloni”, adottò il massimo ribasso come criterio prevalente per l’aggiudicazione degli appalti, prevedendo l’alternativa dell’offerta economicamente più vantaggiosa solo in pochi casi specifici. Un primo cambiamento è arrivato nel 2006 con il primo Codice Unitario dei Contratti Pubblici (D. Lgs. n. 163/2006), frutto anche delle direttive comunitarie, che ha restituito agli enti appaltanti la libertà di scelta tra i due criteri, aprendo alla possibilità di considerare anche il rapporto qualità/prezzo”.
Scordella e Rabbuffo insistono sulla necessità di un cambio di paradigma, chiedendo alle istituzioni di adottare criteri di aggiudicazione che valorizzino la qualità, la sostenibilità e la competenza. “Non possiamo permettere che il massimo ribasso venga scelto solo per ridurre responsabilità e lavoro,” affermano, esortando a una maggiore trasparenza e rigore nei processi di selezione.
Secondo i rappresentanti della Lega, è necessario garantire che i fondi pubblici vengano impiegati per realizzare infrastrutture sicure e durature, capaci di contribuire realmente alla crescita del territorio.