Marelli Sulmona, la crisi si aggrava: i bracci in lamiera verranno prodotti in India

9 Maggio 2025
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Sale la tensione tra azienda e sindacati dopo la decisione da parte di Marelli di delocalizzare la produzione dei bracci in lamiera. La perdita di una delle principali commesse dello stabilimento di Sulmona ha suscitato profonda amarezza tra le sigle sindacali, che hanno chiesto un nuovo tavolo in Regione per scongiurare un ulteriore indebolimento del sito produttivo

SULMONA – I bracci in lamiera non saranno più prodotti a Sulmona, ma in India. A confermarlo, durante un incontro tenutosi in Regione, sono stati i vertici di Marelli, che hanno ribadito la volontà di mantenere in India la realizzazione di una delle commesse principali dello stabilimento peligno. Una notizia che, seppur attesa, ha suscitato amarezza e tensione tra le rappresentanze sindacali, presenti al tavolo convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca.

“Nonostante le tensioni che si sono generate durante l’incontro odierno, l’impegno preso è stato quello di programmare un nuovo appuntamento presso l’Assessorato alle attività produttive da fissare entro un mese e mezzo, con l’aspettativa che, diversamente da quanto accaduto oggi, l’azienda porti a quel tavolo qualche risposta concreta per il futuro dello stabilimento di Sulmona” – scrivono in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm, al termine del confronto.

Sono 444 i dipendenti dello stabilimento abruzzese attualmente impiegati con contratti di solidarietà. Una platea preoccupata non solo per la delocalizzazione delle produzioni, ma anche per l’assenza di un piano industriale chiaro in grado di garantire continuità occupazionale e il rilancio dello stabilimento.

Il clima resta teso, ma le parti si sono aggiornate a un nuovo incontro che, secondo l’impegno assunto dalla Regione, si terrà entro un mese e mezzo. “È necessario – affermano i rappresentanti dei lavoratori – che la vertenza esca dalle promesse e dalle dichiarazioni generiche per entrare finalmente in una fase operativa, nell’interesse dei lavoratori e del territorio.”

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