Il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila traccia il bilancio dell’attività svolta: nello specifico 292 beni di antiquariato e 2370 di interesse archeologico
L’AQUILA – Il 2024 si chiude con un bilancio importante per il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila, che ha intensificato la propria azione su Abruzzo e Molise, restituendo alla collettività migliaia di beni culturali sottratti illegalmente o messi in pericolo da attività illecite.
Nel corso dell’anno sono stati complessivamente recuperati più di 4.000 oggetti di rilevanza storica e artistica. Si tratta, nello specifico, di 292 beni di natura antiquariale, archivistica e libraria, ai quali si aggiungono 2.370 reperti di interesse archeologico e paleontologico. Parallelamente, l’attività repressiva ha visto un aumento dei furti in chiese e luoghi di culto, passati da 9 casi nel 2023 a 13 nel 2024. Sono 40 le persone denunciate, mentre le perquisizioni condotte sono state 17.
Sul fronte della prevenzione, i militari del TPC hanno monitorato con costanza aree archeologiche, mercati, antiquari e musei, effettuando oltre 100 controlli. Un’attenzione particolare è stata riservata al commercio online: grazie all’utilizzo della banca dati dei beni sottratti e del sistema SWOADS, sono stati esaminati 674 articoli sospetti, potenzialmente oggetto di traffico illecito.
L’educazione alla legalità ha rappresentato un altro tassello fondamentale dell’azione del Nucleo. Più di 220 studenti sono stati coinvolti in progetti di sensibilizzazione, mentre il TPC ha preso parte a iniziative pubbliche di rilievo nazionale come la Notte Europea dei Ricercatori e le Giornate Europee dell’Archeologia.
Tra le operazioni più rilevanti condotte nel 2024, spicca il sequestro di ventitré libri antichi, tra cui un volume sottratto anni fa all’Istituto Magistrale dell’Aquila e rintracciato su una piattaforma e-commerce. Di grande valore anche il rientro in Italia di una corazza sannitica risalente al IV secolo a.C., custodita negli Stati Uniti e restituita spontaneamente da un cittadino americano. Ora è esposta al Museo Archeologico Nazionale di Campobasso.
Nel campo della tutela archeologica, le indagini su scavi abusivi nelle aree di Peltuinum a L’Aquila e Popoli a Pescara hanno permesso di individuare sette persone e recuperare oltre 1.800 reperti. A Parma, durante la manifestazione “Mercante in Fiera”, sono invece stati ritrovati due acquerelli dell’artista Vittorio Giunti, rubati sei anni prima in Emilia-Romagna. Sempre nel corso dell’attività investigativa, i carabinieri hanno anche sequestrato trentatré monete antiche di epoca romana e medievale, scoperte in una collezione privata e probabilmente sottratte al patrimonio pubblico.