Vigili del Fuoco, tragedia nel fiume Avello: da prima autopsia ipotesi di annegamento e assideramento

6 Maggio 2025
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L’autopsia sul corpo di Nico Civitella, uno dei due vigili del fuoco deceduti durante un’escursione nella forra del fiume Avello, suggerisce annegamento e assideramento come possibili cause della morte. La camera ardente sarà allestita il 7 maggio presso il Comando provinciale di Chieti

CHIETI – Emergono i primi esiti delle indagini sulla tragedia avvenuta il 30 aprile nella forra del fiume Avello, a Pennapiedimonte, dove hanno perso la vita due vigili del fuoco del Comando provinciale di Chieti.

Secondo quanto stabilito dall’autopsia eseguita questa mattina dal medico legale Pietro Falco, su incarico del sostituto procuratore Giancarlo Ciani, la morte di Nico Civitella, 42 anni, potrebbe essere stata causata da annegamento e assideramento. L’esame autoptico, durato circa tre ore, lascia aperte le valutazioni sulla dinamica esatta dell’incidente.

Nella giornata di domani, il dottor Falco eseguirà l’autopsia sull’altro vigile del fuoco deceduto, Emanuele Capone, anche lui 42enne.

La camera ardente per i due soccorritori sarà allestita il 7 maggio presso la caserma del Comando provinciale di Chieti, dove amici, colleghi e cittadini potranno rendere loro omaggio.

Sulla vicenda, che ha coinvolto anche altri due vigili del fuoco, salvati dopo l’incidente, è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. L’inchiesta cercherà di chiarire le cause della tragedia e le eventuali responsabilità.

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