“La sanità abruzzese è al collasso e la Val Vibrata è stata trattata dalla giunta Marsilio come un bancomat per altri territori”
SANT’OMERO – “Domani a Sant’Omero la maggioranza di centrodestra celebrerà i 40 anni dell’Ospedale Val Vibrata, proprio come accadeva nell’antica Roma, dove le feste servivano a distrarre il popolo dalle difficoltà reali”, scrive il consigliere regionale Dino Pepe in una nota.
“La sanità abruzzese è al collasso e la Val Vibrata è stata trattata dalla giunta Marsilio come un bancomat per altri territori, come Sulmona. Il disavanzo sanitario supera i 110 milioni di euro e fa temere un nuovo commissariamento, dopo i sacrifici fatti per uscirne. Ogni anno, 108 milioni finiscono ad altre Regioni per la mobilità passiva, costringendo 500mila cittadini a curarsi altrove e indebolendo i nostri territori”.
Pepe sottolinea come i dati parlino chiaro: “120mila abruzzesi hanno rinunciato alle cure, 62mila sono senza medico di base. La maggioranza preleva 44 milioni in più dalle tasche degli abruzzesi con le tasse, tagliando servizi e unità operative complesse. Altro che festa: la situazione è drammatica”.
Per il consigliere del PD, all’Ospedale Val Vibrata servono più medici, infermieri e OSS, la riduzione delle liste d’attesa, il ripristino della UOC di Ginecologia e Ostetricia, il mantenimento della UOC di Chirurgia, l’attivazione della lungodegenza e della risonanza magnetica. “Sono richieste già avanzate da tempo, anche dal Comitato dei cittadini nato per difendere l’ospedale”.
“Sbandierare l’acquisto di nuovi letti mentre si tolgono i primari, si allungano i tempi al pronto soccorso e si aspettano anni per una TAC è una presa in giro. I letti da soli non risolvono nulla”, aggiunge Pepe. “Domani a sfilare saranno coloro che hanno votato il declassamento dell’ospedale. Ai vibratiani che in questi 40 anni hanno difeso e fatto crescere il presidio e ai lavoratori che ogni giorno si impegnano con passione va tutta la mia stima”, conclude.