Non ci sta l’opposizione che riparte all’attacco: «Luciani iscritto al Registro Nazionale, la legge non ammette ignoranza»
ROSETO DEGLI ABRUZZI – Si accende lo scontro politico sul caso dell’Assessore Francesco Luciani, accusato dall’opposizione di conflitto d’interessi per il finanziamento concesso all’Associazione Rosangeles APS nell’ambito del Transumare Fest. Il Sindaco Mario Nugnes ha espresso piena fiducia in Luciani firmando simbolicamente la sua ricandidatura e respingendo ogni accusa. Durante la conferenza stampa, il primo cittadino ha chiarito che l’Assessore si era dimesso dal direttivo di Rosangeles già a marzo 2024, mesi prima della delibera di luglio che ha assegnato il contributo, e che l’evento si è chiuso in perdita senza alcun guadagno per gli organizzatori.
Luciani ha ricostruito l’intera vicenda sottolineando di aver lasciato ogni carica nell’Associazione per evitare incompatibilità e che le sue dimissioni sono state protocollate al Comune, ma ha ammesso che il suo nome risulta ancora nel Registro Unico del Terzo Settore per un mancato aggiornamento della comunicazione da parte di Rosangeles, questione su cui si impegna a fare chiarezza. Ha inoltre difeso il suo operato, ribadendo che il finanziamento concesso rappresentava meno del 5% del budget dell’evento e che il festival ha portato benefici alla città. Il Sindaco Nugnes ha confermato la correttezza dell’operato dell’Amministrazione e l’importanza del modello di coprogettazione per lo sviluppo di eventi culturali di rilievo.
Dura la replica di Siamo Roseto, che insiste nella richiesta di dimissioni dell’Assessore sostenendo che, essendo il suo nome ancora presente nel Registro Unico del Terzo Settore, le sue dimissioni non hanno valore legale finché non formalmente trasmesse, rendendo quindi illegittima la sua partecipazione alla delibera. L’opposizione denuncia che molte associazioni locali operano senza ricevere fondi dal Comune, mentre Rosangeles ha ottenuto 45.000 euro in soli 12 mesi e accusa Luciani di aver votato per l’assegnazione di fondi pubblici a un’Associazione di cui è ancora socio. “La legge e l’etica non ammettono deroghe – afferma Siamo Roseto – e Luciani non poteva né doveva partecipare alla votazione di quegli atti”. Il dibattito resta aperto, con la maggioranza che difende l’Assessore e l’opposizione che continua a chiedere trasparenza e un passo indietro.