Il sindaco di Pescara chiede al governo di intercedere per il trasferimento in Italia, preoccupano le possibili violazioni dei diritti fondamentali
PESCARA – La sentenza di condanna del pescarese Luigi Giacomo Passeri, per 25 anni di carcere in Egitto con l’accusa di detenzione di stupefacenti, è stato il tema di una lettera inviata alcuni giorni fa al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dal sindaco di Pescara, Carlo Masci. Dopo il rifiuto del ricorso presentato dagli avvocati di Passeri, i familiari hanno denunciato condizioni di detenzione degradanti e maltrattamenti. Per cui Masci ha voluto sollecitare il governo a dialogare con le autorità egiziane per ottenere il trasferimento in Italia o almeno condizioni di detenzione dignitose, nel rispetto dei diritti umani:
“In questi mesi, come a Lei noto, la famiglia ha chiesto il suo trasferimento in Italia, senza ottenerlo, denunciando le condizioni detentive degradanti in cui si troverebbe Passeri, chiedendo al
governo di intervenire: i fratelli, in particolare, avevano raccontato di aver avuto contatti diretti con
lui dopo il suo arresto, con una telefonata e alcune lettere in cui Passeri diceva di essere stato maltrattato e di aver ricevuto scarse cure mediche dopo aver subito un’operazione di rimozione
dell’appendice.
Le legittime preoccupazioni dei famigliari di possibili violazioni dei diritti fondamentali, mi
impongono, pertanto, di richiedere il Suo autorevole intervento, volto non solo ad apprezzare la fondatezza dei timori sui rischi di privazione dei diritti fondamentali in capo al Passeri, ma, soprattutto,
ad instaurare un dialogo con le autorità egiziane al fine di stabilire se siano applicabili altri strumenti di cooperazione giudiziaria in materia penale, che prevedano l’espiazione della pena in Italia,
e, comunque, affinché sia accordato al più presto un regime di custodia scevro da misure inumane e
degradanti, in linea con la convenzioni internazionali sui diritti umani, alcune, peraltro, ratificate
dallo stato egiziano, anche in relazione ai fatti delittuosi ascrittigli.
Confidando in un riscontro che, sono certo, sarà positivo in considerazione della Sua sensibilità e della Sua grande esperienza, già dimostrata in vicende analoghe, La saluto con viva cordialità”.