Un investimento di 150 milioni per la realizzazione di una struttura turistica, una Bio Farm e un’area verde. Blitz della polizia locale per sgomberare l’area, occupata da vagabondi
PESCARA – “Una operazione storica”. Così questa mattina il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha commentato gli interventi sull’ex cementificio di Via Raiale, oggi proprietà privata della società NetLab-Calbit. Il complesso, che occupa una superficie complessiva di 13 ettari, ospiterà un centro turistico-recettivo e un’area verde di 7.5 ettari, mentre nel contiguo Centro Milesi sarà creata una Bio-Farm. Nel corso di una conferenza stampa con l’assessore all’Urbanistica, all’Edilizia e all’Ambiente, Isabella Del Trecco, e il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il primo cittadino del capoluogo adriatico ha sottolineato il valore urbanistico e sociale che deriverà dalla ristrutturazione del complesso, a poche ore dall’intervento della polizia locale che, nelle prime ore del mattino, ha effettuato un controllo in tutta l’area accertando la presenza di tre persone, poi denunciate dalla polizia locale per invasione di terreni o edifici. “La demolizione della struttura, la bonifica e la successiva ristrutturazione degli spazi con il cambio di destinazione d’uso riporteranno a nuova vita questa importante area della nostra città”. Per il Presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il dato più significativo è che “il sito di via Raiale non ospiterà mai più un Cementificio. In questi anni ha preso forma il progetto di rigenerazione urbana che ad oggi si fonda su risorse private, un investimento di 150milioni di euro complessivi spalmati in 4 anni. Parliamo di procedure complesse che pure la Regione, semmai si presentasse la necessità, non esclude la possibilità di sostenere”. In merito alle accuse di degrado e abbandono in cui, secondo i consiglieri comunali di opposizione Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli, verserebbe la struttura, l’assessore Isabella Del Trecco ribatte che “l’ex Cementificio non è il nuovo Ferro di Cavallo, non ci vivono criminali o spacciatori. La proprietà garantisce ogni giorno la vigilanza e la protezione delle murature e delle cancellate, che di notte hanno subito delle penetrazioni, ma da parte di disperati, soggetti che, nonostante gli aiuti sociali messi a disposizione dal Comune nel bilancio con 18 milioni di euro, rifiutano ogni genere di assistenza e preferiscono dormire in rifugi di fortuna, compresi siti industriali dismessi”. Per la proprietà, l’opera di riqualificazione è un progetto ambizioso ma realizzabile. “Il nostro obiettivo – ha spiegato l’architetto Giovanni Marchionne, della NetLab-Calbit – è di buttare tutto giù entro l’anno in corso, e parliamo della demolizione di 350mila metri cubi di materiale. Ottenuti i permessi, sono programmati in 48 mesi i tempi di realizzazione dell’intero progetto, che saranno differenziati attraverso un cronoprogramma esecutivo che prevede la realizzazione dell’immobile produttivo di natura agricola, ossia la Bio Farm Idroponica, cui seguirà la sistemazione progressiva del Parco Fluviale previsto nell’area golenale, con le infrastrutture associate, e la realizzazione della nuova struttura turistica e terziaria all’interno del sito. Intendiamo realizzare su Pescara un format turistico in modo che il capoluogo adriatico diventi capofila di un progetto replicabile in tutta Italia”.