Abruzzo, l’export delle aziende vola: +10,1% nel primo semestre 2025

11 Settembre 2025
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Container accatastati pronti per il trasporto internazionale: un’immagine simbolo della crescita dell’export abruzzese.

Nei primi sei mesi del 2025 l’export abruzzese cresce del 10,1%, ben oltre la media nazionale (+2,1%). A trainare la regione è il comparto farmaceutico e chimico-medicinale. Marsilio: “L’Abruzzo conferma la sua capacità di competere a livello internazionale”.

L’AQUILA – Mentre l’export nazionale cresce a ritmo contenuto, l’Abruzzo accelera: nei primi sei mesi del 2025 le vendite all’estero della regione sono aumentate del 10,1% su base annua, un risultato che supera di gran lunga la media nazionale (+2,1%) e che colloca l’Abruzzo tra le regioni con la crescita più marcata in Italia. A certificarlo è l’Istat, che nella sua ultima rilevazione evidenzia come il Centro Italia (+10,7%) sia stato il vero motore delle esportazioni, grazie soprattutto alle performance di Lazio e Toscana, a cui si affianca l’Abruzzo con una crescita a doppia cifra.

Un balzo in avanti sostenuto soprattutto dal comparto farmaceutico, chimico-medicinale e botanico, che insieme a Toscana, Lombardia e Lazio ha garantito 3,4 punti percentuali della crescita dell’export nazionale.

“Questi dati – afferma il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – confermano la capacità dell’Abruzzo di competere a livello internazionale, posizionandosi ai vertici delle regioni del Sud, puntando su settori ad alto valore aggiunto e innovazione”.

Secondo Marsilio “l’export è un indicatore fondamentale della vitalità della nostra economia: la crescita a doppia cifra testimonia la forza del nostro sistema produttivo e la qualità del lavoro delle imprese. Continueremo a sostenere i nostri distretti industriali e le filiere strategiche, affinché l’Abruzzo rafforzi sempre più la sua presenza sui mercati esteri”.

Il raffronto territoriale mostra un’Italia spaccata: se il Centro e parte del Nord crescono, il Sud e le Isole accusano pesanti contrazioni. In questo contesto, l’Abruzzo si distingue come esempio di competitività e resilienza, riuscendo ad ampliare la propria presenza all’estero nonostante un quadro congiunturale complesso.

“Un ruolo cruciale – riprende Marsilio – è rappresentato dagli investimenti in ricerca e innovazione: i fondi di investimento guardano con interesse alle aziende farmaceutiche e occorre quindi puntare a rafforzare ulteriormente il legame tra imprese e ricerca accademica in Abruzzo. Da questo punto di vista – aggiunge il presidente della Regione – i 58 milioni del Bando Fesr sulla ricerca – che diventeranno 88 con lo scorrimento delle graduatorie – costituiscono un segnale forte di cosa significhi investire sul futuro e consolidare le filiere industriali strategiche del territorio. In ultima analisi questi dati confermano che l’Abruzzo è una regione a forte valenza industriale. Nonostante il rallentamento della produzione dei veicoli commerciali – conclude Marsilio – i settori della chimica-farmaceutica e dell’agroalimentare costituiscono due punti di riferimento imprescindibili per lo sviluppo del territorio”.

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