Due malviventi hanno raggirato l’84enne con la scusa di un pacco destinato al nipote, portandole via contanti, gioielli, documenti e bancomat. Poi una seconda truffa per estorcerle altro denaro
SULMONA – Prima la truffa con il solito trucco del pacco fermo alla dogana. Poi un secondo raggiro, ancora più crudele. È la disavventura vissuta da un’anziana di 84 anni, madre del sindaco di Sulmona (L’Aquila), Luca Tirabassi, caduta nella rete di due malviventi che hanno messo in scena la cosiddetta “truffa del pacco”.
“Il pacco ordinato da suo nipote è fermo alla dogana. Per sbloccarlo servono più di mille euro”, le hanno comunicato al telefono. Poco dopo si sono presentati a casa, riuscendo a farsi consegnare oltre mille euro in contanti, la fede nuziale, documenti, bancomat e i gioielli custoditi in casa.
Un bottino già consistente, che però non è bastato ai truffatori. Qualche ora più tardi la donna ha ricevuto una nuova chiamata: dall’altra parte del filo le hanno fatto credere che il nipote avesse investito un bambino e che, per evitargli il carcere, servissero altri mille euro.
In preda all’angoscia, l’84enne si è recata prima all’ufficio postale di Porta Napoli e poi a quello di via Cornacchiola per prelevare denaro. Intanto uno dei due, fingendosi il nipote, continuava a pressarla al telefono, riuscendo a farsi consegnare anche il pin della carta, con cui è stato effettuato anche un prelievo a un bancomat vicino all’ospedale.
La truffa si è interrotta solo quando, allo sportello di via Cornacchiola, le sono stati chiesti i documenti. Non avendoli con sé, la donna ha provato a richiamare il falso nipote, ma il telefono risultava già spento.
Il danno economico è ingente: oltre duemila euro in contanti, a cui si aggiungono gioielli e preziosi consegnati ai malviventi.