La sera della sua uccisione, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Amarena si trovava nei pressi dell’abitazione dell’imputato quando è stata colpita da un proiettile esploso da un fucile da caccia. L’animale è morto poco dopo
AVEZZANO – Il Tribunale di Avezzano tornerà a riunirsi questa mattina alle ore 13 per la seconda udienza del processo a carico di Andrea Leombruni, accusato dell’uccisione dell’orsa Amarena, uno degli esemplari simbolo dell’orso bruno marsicano, abbattuta a San Benedetto dei Marsi il 1° settembre 2023. Tra i protagonisti di questa udienza ci sarà l’associazione Appennino Ecosistema – riconosciuta a livello nazionale e internazionale per il suo impegno nella difesa della biodiversità -, costituitasi parte civile nel procedimento.
La vicenda, che ha suscitato un’ondata di indignazione in tutto il Paese, non è solo un caso giudiziario, ma il punto di convergenza tra conservazione della fauna selvatica, convivenza tra uomo e natura e responsabilità civica.
Amarena non era un’orsa qualunque. Famosa per la sua frequentazione delle aree antropizzate, era diventata una sorta di ambasciatrice della natura selvaggia dell’Appennino. Seguita e monitorata dal personale del Parco, Amarena era ben conosciuta anche dai residenti e dai turisti per le sue apparizioni in paesi e borghi del versante marsicano, spesso accompagnata dai suoi cuccioli.
La sera della sua uccisione, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Amarena si trovava nei pressi dell’abitazione dell’imputato quando è stata colpita da un proiettile esploso da un fucile da caccia. L’animale è morto poco dopo. Leombruni ha ammesso di aver sparato, sostenendo di aver agito per paura, ma la Procura di Avezzano ha contestato il reato di uccisione di animale protetto, aggravato dall’assenza di una reale minaccia e dall’uso improprio dell’arma.
Sempre questa mattina, alle ore 12, è previsto un sit-in di sensibilizzazione dal titolo “Giustizia per Amarena”, che si terrà davanti al Tribunale di Avezzano. Insieme ad Animalisti Italiani ci saranno le associazioni OIPA, WWF, LAV e Appennino Ecosistema.