I consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo hanno denunciato la presunta inefficienza del governo regionale nella spesa dei fondi europei, citando dati ufficiali del Ministero dell’Economia e delle Finanze aggiornati al 28 febbraio 2025. Tra la programmazione 2014-2020 e quella 2021-2027 ammonterebbero a circa 3 miliardi i fondi non utilizzati
L’Abruzzo è tra le ultime regioni italiane per utilizzo dei fondi europei. A denunciarlo sono stati stamane i consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo, che nel corso di una conferenza stampa hanno presentato i dati aggiornati al 28 febbraio 2025, estrapolati dalla documentazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Secondo l’opposizione, che attacca duramente il governo regionale, si tratta dell’ennesima prova di inefficienza da parte della Giunta guidata dal presidente Marco Marsilio.
“Il centrodestra – affermano – dopo quasi due legislature al governo, tiene l’Abruzzo fermo al palo: incapace di programmare le proprie risorse e ancor più incapace di cogliere le opportunità di sviluppo e crescita che arrivano dai fondi europei”.
I dati presentati, in effetti, se confermati mostrerebbero cifre preoccupanti in relazione ai fondi della programmazione 2014–2020:
- FESR (Fondo europeo di Sviluppo Regionale) programmazione 2014-2020 l’Abruzzo è l’ultima Regione italiana con 105 milioni di euro non spesi;
- FSE (Fondo Sociale Europeo) programmazione 2014-2020 è al penultimo posto, sopra solo al Molise, con 50,83 milioni di euro non spesi;
- FEASR (Fondo europeo Agricolo di Sviluppo rurale) programmazione 2014-2020 al quartultimo posto, con 108,17 milioni di euro non spesi;
- Piano Sviluppo e Coesione FSC – Regione Abruzzo risultano 524,63 milioni di euro non spesi, posizionando al13° posto sulle 20 regioni italiane.
Non va meglio, secondo i consiglieri d’opposizione, sul fronte della programmazione 2021–2027, dove l’Abruzzo si attesta stabilmente nella parte bassa della classifica, oscillando tra il 14° e il 16° posto. Le risorse non utilizzate ammonterebbero a oltre 2,2 miliardi su 2,3 complessivi.
Nel dettaglio, viene riportata anche la programmazione 2021-2027, rispetto alle risorse complessivamente programmate al 28 febbraio 2025:
- FESR 2021-2027 risultano 663,51 milioni di euro non spesi;
- FSE+ 2021-2027 388,71 milioni di euro non spesi;
- Anticipazioni FSC 2021-2027 con 79,89 milioni di euro non spesi;
Una riflessione a parte, inoltre, merita l’Accordo per la Coesione 2021–2027, annunciato da Marsilio e Meloni poco prima delle elezioni regionali del 2024. A distanza di un anno da quella cerimonia dal forte impatto mediatico, i numeri, secondo le opposizioni, racconterebbero una realtà ben diversa: l’avanzamento dei pagamenti si attesta appena allo 0,49%, mentre restano oltre un miliardo di euro ancora fermi e non utilizzati al 2025.
“Un ennesimo fallimento targato Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – hanno detto – a fotografare la dell’Abruzzo sono i numeri e i dati del Mef. Dati impietosi che vedono la nostra regione fanalino di coda tra tutte le altre d’Italia. La destra – hanno incalzano i consiglieri di PD, M5S, AVS, Azione Riformisti e Civica Abruzzo Insieme – ancora una volta è messa all’angolo da numeri e dati oggettivi che abbiamo riportato in un’interpellanza, che ci auguriamo sarà discussa in Consiglio regionale il prima possibile. Ormai, dopo oltre 6 anni di governo la Giunta regionale deve rispondere, soprattutto agli abruzzesi, su quali strategie, progetti e iniziative intende puntare per sanare tutti gli errori che fino a oggi hanno sacrificato lo sviluppo e la crescita dell’Abruzzo rispetto ad altre regioni italiane”.
Nel mirino anche le difficoltà legate alla gestione dei fondi regionali, a partire dalla sanità.
“Questi numeri – hanno aggiunto i consiglieri regionali – fotografano lo spreco costante di risorse che non vengono utilizzate e messe a servizio della comunità, mentre potrebbero rappresentare un enorme potenziale di crescita e sviluppo per i territori. Soprattutto in una regione come la nostra, in cui la gestione dei fondi propri lascia molto a desiderare. Basti pensare ai conti in rosso della sanità che, oltre all’aumento della pressione fiscale per i cittadini, ha portato tagli trasversali per oltre 50 milioni di euro su servizi di primaria importanza e comparti strategici, quali trasporto, agricoltura, politiche del lavoro, cultura. Davanti a questa crisi generalizzata non riuscire a intercettare le opportunità economiche che arrivano dall’Europa è ancora più grave e cristallizza ancora una volta l’incapacità dell’attuale governo regionale di guidare l’Abruzzo attuando una corretta programmazione e un efficiente utilizzo delle risorse. Con la nostra interpellanza abbiamo chiesto un piano di azione chiaro volto a sanare il gap con le altre regioni italiane. L’Abruzzo non può più pagare sulla propria pelle l’inefficienza e il pressapochismo di una classe politica dirigente focalizzata solo su se stessa e sul mantenimento del potere, mentre abbandona nell’incertezza i cittadini e le cittadine d’Abruzzo”.
A margine della conferenza stampa, è stato il leader del Patto per l’Abruzzo, il consigliere regionale Luciano D’Amico, ad evidenziare il valore strategico dei fondi europei.
“Sono le risorse più preziose di cui può disporre questa regione e lamentiamo ancora una volta ritardi nell’avanzamento della spesa, vogliamo stimolare il governo ma soprattutto rappresentare la realtà ai concittadini perché riteniamo che le possibilità di sviluppo della Regione passino per un utilizzo tempestivo ed oculato di questi fondi”.
In chiusura, un affondo anche sulla gestione comunicativa posta in essere dal governo regionale:
“Il governo di centrodestra ci ha abituato a presentare dei dati estrapolati dal contesto e presentati come indicatori di un grande risultato – ha concluso – Faccio un esempio, il Fesr 2014-2020: se fossi del governo di centrodestra direi ‘abbiamo un avanzamento della spesa di ben il 61,8’, ma essendo dell’opposizione confermo questo dato e dico che proprio per questo siamo ultimi in Italia”.