Jam session, performance e concerti per l’XI edizione del festival: da domani l’Aquila torna a essere capitale del jazz italiano con oltre 300 artisti in 18 location d’eccezione diffuse tra piazze, vicoli e palazzi storici
L’AQUILA – Il centro storico dell’Aquila torna a trasformarsi in un palcoscenico diffuso con “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, in programma sabato 6 e domenica 7 settembre. Saranno oltre 300 gli artisti coinvolti e 18 le location che ospiteranno concerti, incontri e performance, per l’undicesima edizione di una manifestazione che ha fatto della città un riferimento nazionale per il jazz italiano.
Nata nel 2015 come segno di solidarietà ai territori colpiti dal terremoto, la rassegna in dieci anni ha accolto oltre 4 mila musicisti, intrecciando suoni, partecipazione e spazi restituiti alla collettività, diventando così uno dei simboli principali della rinascita aquilana.
Il programma di domani prenderà il via alle 11 al Conservatorio “Alfredo Casella” con la Big Band, grande formazione jazz che riunisce studenti e docenti dell’istituto. Nel pomeriggio il cartellone si snoderà tra progetti in solo ed ensemble originali ospitati in vari luoghi del centro storico. La serata avrà come scenario la Scalinata di San Bernardino, con “Guantanamo” di Fabrizio Puglisi, la conduction “TILT” diretta da Giovanni Maier insieme ai Solisti Aquilani e il gran finale affidato alla Grande Orchestra Avion Travel & Medit Orchestra guidata da Peppe Servillo e Angelo Valori.
Riflettori puntati sul MAXXI che ospiterà concerti e produzioni originali pensate per dialogare con l’arte contemporanea. Tra gli appuntamenti spicca “Aria Vibrante”, orchestra partecipativa diretta da Simone Graziano, e le performance curate da AFIJ e dal Conservatorio. Il museo si conferma così un crocevia tra musica, arti visive e nuove sperimentazioni. Un polo culturale dinamico che arricchisce il cartellone del festival.
Domenica 7 settembre la giornata prenderà il via al Parco della Memoria con la commemorazione delle vittime del sisma del 2009 e del terremoto del Friuli del 1976. A seguire, l’incontro “Parole e Musica per un Domani” aprirà un itinerario diffuso che porterà la musica nei musei, nei cortili, nelle librerie e nei palazzi storici. Il gran finale è atteso al Parco del Castello, dove si susseguiranno quattro concerti consecutivi di grande prestigio.
L’ingresso è libero per la gran parte degli appuntamenti, mentre per i palchi principali di San Bernardino, Piazza Santa Margherita e Parco del Castello è previsto un biglietto simbolico (5 euro al giorno o 10 euro per entrambe le giornate).
Il tema scelto per il 2025, “L’Aquila imprevista”, invita a scoprire una città che sorprende per la sua capacità di rigenerarsi, fondendo tradizione e sperimentazione. Accanto ai concerti, sono previsti laboratori per bambini, workshop fotografici, progetti multimediali e incontri interdisciplinari.
Diretta da Silvia Bolognesi, Luca D’Agostino e Filippo D’Urzo, l’edizione 2025 conferma la vocazione corale del festival: una comunità che ritrova nel jazz e nelle sue contaminazioni un linguaggio di memoria, resilienza e speranza.