L’Associazione nazionale magistrati dell’Abruzzo esprime “apprensione” e denuncia una campagna d’odio. Solidarietà a Cecilia Angrisano dopo il caso dei tre bambini nel bosco
PESCARA – Cresce la preoccupazione per le minacce e gli insulti rivolti sui social alla presidente del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, bersaglio di una violenta campagna di odio digitale scoppiata dopo la decisione di allontanare i tre figli della coppia che viveva in un bosco a Palmoli.
Centinaia di commenti offensivi, alcuni anche con connotazioni sessiste, stanno circolando online: una caccia alle streghe virtuale alimentata da chi cerca di diffondere l’indirizzo, il numero di telefono e la mail del magistrato.
Di fronte all’escalation di attacchi, la Giunta esecutiva dell’Associazione nazionale magistrati del distretto dell’Aquila ha espresso “apprensione” e “stupore”, condannando “la campagna d’odio mediatico” e richiamando il principio costituzionale della separazione dei poteri. “Il rispetto delle competenze e dell’autonomia della magistratura è il fondamento dello Stato democratico”, afferma l’Anm in una nota, sottolineando il proprio sostegno alla presidente Angrisano e ai magistrati “impegnati nella tutela dei cittadini”.
L’episodio, che porta nuovamente al centro dell’attenzione la fragilità del confronto pubblico sui social, potrebbe presto approdare anche alle autorità competenti: non si esclude infatti che nelle prossime ore venga presentato un esposto per le minacce ricevute.