Caro-parcheggi a Pescara: le associazioni di categoria annunciano una raccolta firme e lo spegnimento delle insegne

16 Novembre 2025
1 minuto di lettura
PESCARA -

Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e CNA annunciano in una nota che a partire da lunedì 17 novembre avvieranno una raccolta firme per spegnere le insegne dei negozi

PESCARA – Dopo la decisione della giunta comunale di aumentare, a partire dal 1° dicembre, fino al 60% le tariffe dei parcheggi cittadini, monta la protesta delle associazioni di categorie che annunciano una raccolta firme tra i propri iscritti, a partire da lunedì 17 novembre, per organizzare una manifestazione di protesta che culminerà nello spegnimento delle insegne e delle vetrine delle attività commerciali cittadine.

Le associazioni di categoria sottolineano come, nonostante abbiano sempre collaborato con l’amministrazione comunale portando proposte e partecipando attivamente al confronto, questa volta non intendano restare in silenzio. Già da tempo, spiegano, stanno subendo le conseguenze dei lavori di riqualificazione in diverse zone della città, pur riconoscendo che interventi come quello sulla rete idrica cittadina siano indispensabili e non più rinviabili. Ciò che contestano è invece la scelta di aumentare le tariffe dei parcheggi proprio nel periodo natalizio, il più importante dell’anno per le attività commerciali. Una decisione, adottata con una delibera approvata in pochi minuti, che rappresenta un colpo durissimo per i commercianti.

Per questo motivo i rappresentanti degli esercenti si dichiarano amareggiati e delusi chiedendo l’immediata revoca della delibera e proponendo di rinviare ogni discussione sul tema al 2026, mantenendo da subito invariati i costi dei parcheggi.

Le associazioni propongono infine di recuperare oltre 200 posti auto nella zona sud dell’area di risulta, ritenuti fondamentali per l’accessibilità alle attività commerciali del centro. L’appello è dunque rivolto al sindaco e ai partiti di maggioranza affinché sospendano l’aumento delle tariffe e aprano un tavolo di concertazione con le categorie economiche.

Altro da

Non perdere