La lavoratrice, ferita alla testa mentre era in servizio al “Renzetti”, ha riportato un trauma cranico. L’avvocato: «Evento prevedibile ed evitabile, violato l’obbligo di garantire un ambiente sicuro»
LANCIANO – Chiede il risarcimento dei danni alla Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti l’infermiera che lo scorso 21 luglio è stata ferita alla testa da un pezzo di intonaco mentre era in servizio all’ospedale “Renzetti” di Lanciano.
La donna, in turno presso l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, si trovava nella stanza adibita a “Preospedalizzazione – Accessi Vascolari” quando, improvvisamente, dal soffitto si è staccato un frammento di intonaco che l’ha colpita alla testa. L’impatto le ha provocato un trauma cranico commotivo, con successivo ricovero nel reparto di Neurologia e diagnosi di trauma cranico contusivo-emorragico. Gli esami strumentali hanno confermato lesioni compatibili con l’evento traumatico.
L’Inail ha già riconosciuto l’infortunio, ma secondo il legale della lavoratrice, l’avvocato Luca Damiano del Foro di Vasto, la responsabilità ricade interamente sull’Azienda Sanitaria per “gravi carenze manutentive” nei locali di lavoro.
Nella diffida inviata all’Asl, l’avvocato richiama l’articolo 2087 del Codice Civile, che impone al datore di lavoro l’obbligo di garantire un ambiente sicuro e salubre, denunciando una violazione “palese e grave” di tale dovere. La richiesta riguarda il cosiddetto “danno differenziale” – ossia il ristoro di danni biologici, morali e patrimoniali non coperti dall’indennizzo Inail – che sarà quantificato dopo una perizia medico-legale.
«Un evento prevedibile ed evitabile – sostiene Damiano – che dimostra la necessità di un’attenta manutenzione degli ambienti di lavoro, soprattutto in un contesto delicato come quello ospedaliero».