Lo scenario progettuale è stato illustrato dal Commissario Straordinario Pierluigi Caputi: l’intervento prevede anche alcune operazioni come il miglioramento delle reti di captazione delle acque potabili
L’AQUILA – È stato ufficialmente presentato lo scenario progettuale per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. A illustrarlo è stato il Commissario Straordinario Pierluigi Caputi, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina. Dopo un’analisi tecnica approfondita, condotta dalla società Italferr S.p.A., è stato scelto quello definito “Scenario 1”, basato sull’impermeabilizzazione delle gallerie autostradali e sulla separazione delle acque, per proteggere le falde acquifere.
La scelta è avvenuta attraverso una “valutazione multicriteria che ha tenuto conto di tre aspetti fondamentali: sostenibilità ambientale, sociale e tecnico-economica”, come spiegato dal Commissario. Lo scenario individuato ha ottenuto i punteggi più alti nelle simulazioni effettuate, anche quando è stato attribuito maggiore peso alla sostenibilità ambientale.
Il percorso, previsto dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici, impone alle pubbliche amministrazioni di selezionare la soluzione migliore tra diverse proposte tecniche (DocFAP). Per il caso del Gran Sasso, vista la complessità ambientale e infrastrutturale, il Commissario – ha spiegato – ha voluto prima individuare lo scenario di riferimento su cui costruire le alternative progettuali.
Insieme all’impermeabilizzazione, un altro scenario tenuto in considerazione era quello della trivellazione orizzontale controllata (TOC). Con questi, sono state esaminate anche proposte esterne, come quella della società Rocksoil S.p.A., che suggeriva un terzo fornice autostradale. Da questa valutazione sono emersi anche due scenari ibridi, ma l’impermeabilizzazione è risultata comunque la soluzione più efficace e coerente con gli obiettivi del mandato commissariale.
Il progetto ora proseguirà con la redazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali e con l’avvio del Dibattito Pubblico, per garantire trasparenza e partecipazione. L’intervento prevede, oltre all’impermeabilizzazione, il miglioramento delle reti di captazione delle acque potabili, un sistema di monitoraggio continuo e la costruzione di impianti ispezionabili e manutenibili.