Per il senatore Sigismondi (FdI) il mancato raggiungimento del quorum è la prova della distanza tra forze di centrosinistra e cittadini. “Temi importanti, ma da affrontare con riforme, non con quesiti abrogativi”
ORTONA – In Abruzzo l’affluenza ai referendum è stata tra le più basse d’Italia, confermando un disinteresse diffuso verso i cinque quesiti abrogativi promossi dalla Cgil. Un dato che, secondo il senatore di Fratelli d’Italia Etelwardo Sigismondi, rappresenta una sconfitta per le opposizioni di centrosinistra.
“Questo è ciò che accade quando si fa un uso strumentale del referendum – dichiara Sigismondi -: il centrosinistra ha cercato di strumentalizzare la consultazione, nel tentativo di assestare una spallata al governo Meloni. Ma se una spallata c’è stata, a incassarla sono state proprio le opposizioni, le forze di centrosinistra.”
Secondo il parlamentare abruzzese, i temi al centro del referendum, “il lavoro, la cittadinanza, la sicurezza sul lavoro sono tutti temi sui quali il governo sta già intervenendo”. E aggiunge: “Consentitemi anche di ricordare gli ottimi successi che si stanno registrando sul fronte occupazionale, con l’aumento del numero degli occupati e la diminuzione del tasso di disoccupazione. Sono argomenti che devono essere affrontati con riforme strutturali, non certo con dei quesiti referendari abrogativi.”
A sostegno della sua analisi, Sigismondi cita anche i risultati delle amministrative, soffermandosi su realtà chiave come Sulmona e Ortona: “Voglio ricordare – sottolinea – che il centrosinistra a Sulmona ha perso al primo turno, mentre ad Ortona non è arrivato neanche al ballottaggio, lasciando la contesa interamente nelle mani del centrodestra. Inutile sottolineare come i grandi appelli al voto dei leader nazionali e regionali di opposizione siano stati puntualmente disattesi dagli abruzzesi. Questo dimostra ancora una volta la distanza siderale tra le forze di centrosinistra e i cittadini della nostra regione.”
