L’infrastruttura sarà chiusa domani: all’incontro di oggi hanno preso parte sindaci, istituzioni, sindacati e cittadini preoccupati per l’abbandono di un’intera area
CROGNALETO – Uno slogan chiaro, diretto, che sintetizza il senso di abbandono di un intero territorio: “Ascoltateci! Non fate morire la montagna”. È su queste parole che questa mattina si è svolto un sit-in pacifico in prossimità del Ponte Paladini, nel comune di Crognaleto, per protestare contro la chiusura totale dell’infrastruttura prevista per domani, 3 giugno.
La mobilitazione ha visto la partecipazione di cittadini, rappresentanti istituzionali, politici e sindacali. Tutti uniti contro una decisione che rischia di compromettere la tenuta economica, sociale e sanitaria delle comunità montane dell’entroterra teramano. Il Ponte Paladini, infatti, rappresenta un’arteria strategica lungo la Statale 80: l’unica via alternativa praticabile al Traforo del Gran Sasso per raggiungere L’Aquila e altre località.
«Dal 2019 ad oggi ci sarebbe stato tutto il tempo per intervenire, invece ci ritroviamo con una comunicazione all’improvviso – ha dichiarato il sindaco di Crognaleto, Orlando Persia –. Come Comune abbiamo proposto anche una viabilità alternativa, elaborata in appena nove giorni. Ma da Anas non è mai arrivata risposta. Le conseguenze saranno gravi: per chi lavora, studia, si cura. Per il turismo, per l’economia locale. Se domani dovrò andare a L’Aquila, mi resterà solo il traforo – se sarà aperto».
Anche il presidente della Commissione Vigilanza, Sandro Mariani, ha espresso perplessità sulla scelta dell’ente stradale: «Sulla A14 si lavora giorno e notte senza interrompere la viabilità. Qui invece si chiude tutto, lasciando isolato un territorio già fragile. Il silenzio della Regione è assordante. Voglio capire cosa sia successo davvero».