Medici di famiglia in protesta: flash mob alla Asl di Chieti e restituzione simbolica dei camici

22 Settembre 2025
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Flash bob dei medici di famiglia della provincia di Chieti, richiamati dalla Asl per presunti errori prescrittivi

Martedì 23 settembre i medici della Asl di Chieti manifesteranno contro le continue contestazioni per presunti errori prescrittivi. La segretaria Fimmg Di Sebastiano: “Curare i bilanci non è il nostro mestiere. Difendiamo il diritto alle cure e la dignità della professione”

CHIETI — Camici bianchi, ma senza più camici. Martedì 23 settembre, alle ore 10.30, i medici di famiglia della Asl di Chieti daranno vita a un flash mob di protesta negli uffici dell’azienda sanitaria, dove restituiranno simbolicamente le loro divise professionali. Un gesto forte, silenzioso e civile per denunciare un clima di tensione crescente e difendere il diritto universale alle cure.

La mobilitazione nasce in risposta all’ennesima convocazione da parte della Asl, che ha chiamato oltre metà dei medici della provincia a rispondere di presunti errori prescrittivi risalenti al 2023. “Nuova convocazione per rispondere di presunti errori prescrittivi”, denuncia Mariapaola Di Sebastiano, segretaria provinciale della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale.

Secondo la Fimmg, si tratta di un ritorno all’attacco a distanza di due anni, nonostante i dati abbiano mostrato un miglioramento significativo grazie a un accordo fondato sulla formazione e sul confronto tra medicina generale e servizio farmaceutico territoriale.

“Ormai siamo diventati il salvadanaio dell’azienda sanitaria”, accusa Di Sebastiano. “Ai medici di famiglia viene chiesto di curare i bilanci aziendali e non i pazienti. Questo clima di continue contestazioni e decurtazioni rende sempre più difficile lavorare con serenità e mantenere un rapporto di fiducia con chi assistiamo quotidianamente”.

La pressione, secondo il sindacato, è costante: ogni giorno arrivano segnalazioni via PEC per una scatola di farmaco in più, una priorità non riconosciuta, un vaccino somministrato. “A fine mese iniziano a comparire i segni meno sul cedolino, il malcontento cresce e la professione diventa sempre meno attrattiva per i giovani, che si allontanano dalla medicina generale”, aggiunge Di Sebastiano.

Il flash mob sarà un momento di denuncia ma anche di riflessione: “La Asl di Chieti, più che luogo di cura, è diventata un luogo in cui è sempre più difficile essere medici”, afferma la segretaria Fimmg.

Infine, un messaggio ai cittadini: “Ci scusiamo con i pazienti per i disagi che potranno subire – conclude Di Sebastiano – ma questa battaglia la combattiamo anche per loro: per difendere il Servizio sanitario nazionale e il diritto universale alle cure. Se non torneranno serenità e fiducia reciproca, saremo costretti a un autunno caldo di scioperi e manifestazioni. In quel caso, siamo certi che i pazienti saranno al nostro fianco”.

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