È saltata nella serata di ieri l’intesa tra maggioranza e opposizione sull’approvazione del bilancio e della legge finanziaria. Lo stallo, secondo i consiglieri del «campo largo», sarebbe dovuto alle divergenze in seno al centrodestra. Il Consiglio regionale torna in Aula oggi alle ore 10 per proseguire l’esame della manovra
L’AQUILA – Salta l’intesa tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale sull’approvazione del bilancio e della legge finanziaria. Quando nella serata di ieri l’accordo sembrava ormai in dirittura d’arrivo, il confronto si è improvvisamente arenato, facendo slittare il voto alla giornata di oggi. Il Consiglio regionale è stato, dunque, riconvocato alle ore 10, con una serie di riunioni e passaggi tecnici che fanno presagire una lunga maratona consiliare.
Lo stop è arrivato al termine di un susseguirsi di incontri tra maggioranza, opposizioni e Conferenza dei capigruppo, senza che si riuscisse a raggiungere una sintesi condivisa.
Dai banchi del «campo largo» la responsabilità dello stallo viene attribuita alla maggioranza. I consiglieri di centrodestra, dal canto loro, fino a tarda sera non hanno formalizzato una posizione ufficiale.
Sul tavolo resta il nodo centrale del bilancio: il deficit della sanità, che impone accantonamenti rilevanti e riduce drasticamente le risorse disponibili per gli altri ambiti di intervento. In questo contesto, la maggioranza sarebbe pronta a presentare un emendamento da circa sei milioni di euro per il rifinanziamento di alcune leggi regionali, in particolare in ambito sociale e sanitario, tra cui interventi a sostegno dei malati oncologici.
Un secondo emendamento dovrebbe invece individuare le priorità da finanziare nei primi mesi del prossimo anno, per una cifra stimata intorno ai dieci milioni di euro, subordinando però l’effettiva disponibilità delle risorse alla verifica del minore accantonamento del debito sanitario. Il quadro complessivo sarebbe inoltre condizionato all’emendamento inserito nella legge di stabilità nazionale.
Nel dibattito in corso che riprenderà stamane, il centrodestra sta valutando anche l’eventuale inserimento della cosiddetta “legge Mancia”, cioè i contributi a pioggia e discrezionali a disposizione dei consiglieri regionali, con risorse che potrebbero aggirarsi intorno ai dieci milioni di euro. Proprio su questo punto permangono alcune delle principali distanze politiche, che potrebbero aver inciso sul mancato raggiungimento dell’intesa.