Dopo una giornata di trattative serrate, maggioranza e opposizioni lavorano per chiudere nella notte l’esame del bilancio regionale 2026. Una manovra condizionata dal disavanzo della sanità, con poche risorse disponibili per le altre politiche regionali
L’AQUILA – Accordo vicino tra maggioranza di centrodestra e opposizioni del campo largo sull’approvazione del bilancio e della legge finanziaria in Consiglio regionale. Dopo una lunga giornata di trattative, l’obiettivo è chiudere i lavori nella notte e dare il via libera a un bilancio definito «lacrime e sangue», condizionato dal pesante disavanzo della sanità e da margini ridotti per tutti gli altri capitoli di spesa.
Nonostante le dure accuse di «fallimento dell’azione amministrativa e politica» rivolte dalle opposizioni alla Giunta guidata dal presidente Marco Marsilio, maggioranza e opposizioni avrebbero trovato una sintesi per evitare il rinvio della seduta alla giornata di domani.
La trattativa, seguita in prima persona dallo stesso Marsilio e dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, è maturata al termine di una giornata scandita da riunioni di maggioranza e conferenze dei capigruppo, con l’obiettivo di limitare i danni di una manovra approvata in una fase di forte emergenza dei conti regionali.
Il nodo centrale resta il deficit della sanità, che impone accantonamenti rilevanti e riduce drasticamente le risorse disponibili per tutti gli altri ambiti di intervento. In questo contesto, secondo quanto trapela, la maggioranza sarebbe pronta a presentare un emendamento da circa sei milioni di euro per il rifinanziamento di alcune leggi regionali, in particolare in ambito sociale e sanitario, tra cui interventi a sostegno dei malati oncologici.
Un secondo emendamento dovrebbe invece indicare le priorità da finanziare nei primi mesi del prossimo anno, per una cifra stimata intorno ai dieci milioni di euro, subordinando però l’effettiva disponibilità delle risorse alla verifica del minore accantonamento del debito sanitario. Tutto sarebbe subordinato all’emendamento inserito nella legge di stabilità nazionale, la cui approvazione è prevista nelle prossime ore.
Nel confronto in corso, il centrodestra sta valutando anche l’eventuale inserimento della cosiddetta “legge Mancia”, ovvero il provvedimento che destina i contributi a disposizione dei consiglieri regionali in maniera discrezionale, per un importo che potrebbe aggirarsi anch’esso intorno ai dieci milioni di euro.