Duro affondo dei dem alla vigilia della sessione di bilancio: «È il peggior documento finanziario degli ultimi anni». Nel mirino la voragine della sanità e l’aumento dell’Irpef: «L’Abruzzo è sotto tutela di Roma»
L’AQUILA – «La Meloni commissaria l’Abruzzo: tasse e tagli che umiliano territori e comunità». Il Partito Democratico abruzzese sceglie le parole più dure per dare fuoco alle polveri alla vigilia della discussione sul bilancio in Consiglio regionale. In una conferenza stampa d’urgenza a L’Aquila, il segretario regionale Daniele Marinelli, i consiglieri del Gruppo PD e il senatore Michele Fina hanno smontato punto per punto il documento finanziario della Giunta Marsilio, descrivendo una regione “sotto tutela” e priva di autonomia decisionale.
L’affondo non lascia spazio a mediazioni: «Prima ancora di entrare nel merito degli emendamenti – dichiarano i dem – è doveroso dire con chiarezza che questo bilancio non ascolta le persone: le colpisce. Più tasse per cittadine e cittadini, meno servizi per lavoratrici e lavoratori, giovani e famiglie. Noi scegliamo un’altra strada: comunità, diritti, futuro».
Il “Commissariamento” di fatto
Il fulcro della polemica politica è l’emendamento cosiddetto “Salva-Abruzzo”, che secondo l’opposizione sancisce il fallimento della narrazione della destra. Con un debito sanitario che tocca i 170 milioni di euro, la Regione si ritrova ingessata da un piano di rientro che scadrà solo nel 2028.
«Con l’emendamento definito “Salva-Abruzzo”, di fatto il Governo nazionale commissaria l’Abruzzo, perché prevede di prolungare il piano di rientro sanitario fino al 2028, inchiodando la Regione a una gestione sotto tutela», denunciano gli esponenti del PD. Una situazione che obbliga la Giunta a presentare un piano operativo entro il 31 gennaio, con tempi strettissimi per recepire le prescrizioni dei ministeri: «Azzerando di fatto qualsiasi autonomia nella programmazione».
La “Voragine” dei conti e l’aumento delle tasse
Il bilancio descritto dai dem è un gioco a somma zero dove a pagare sono i contribuenti. Per risanare i conti della sanità, la maggioranza avrebbe previsto un aumento della pressione fiscale per 40 milioni di euro, accompagnato da tagli ai servizi per 130 milioni.
«Per coprire una voragine da circa 170 milioni di euro di debito sanitario la maggioranza aumenta le tasse per 40 milioni, taglia servizi per 130 milioni e, dopo oltre vent’anni, torna a fare nuovo debito per 33 milioni l’anno», spiegano i vertici del partito. Particolarmente critico il dato sulle addizionali Irpef, che dal 1° gennaio colpiranno i redditi medi e bassi, annullando i benefici fiscali nazionali.
Tagli al Welfare, fondi per gli “Eventi Amici”
L’analisi dei dem evidenzia un forte squilibrio tra le risorse sottratte ai settori chiave e quelle destinate alla propaganda. Mentre si tagliano 25 milioni al salario dei lavoratori della sanità e si azzerano i rimborsi per i pazienti oncologici fuori regione, restano intatti i finanziamenti per eventi come la Notte dei Serpenti, il Festival Dannunziano (950 mila euro) e la sponsorizzazione al Napoli Calcio (oltre un milione).
«Tagliati di 25 milioni il salario accessorio dei lavoratori della sanità. Anche i dipendenti del Consiglio regionale saranno colpiti dai tagli imposti dalla Giunta per sanare i disavanzi delle Asl», denunciano i consiglieri, citando anche le sforbiciate a lavoro (-13 milioni), disabilità (-7 milioni) e cultura (-4,5 milioni).
Numeri di un declino sociale
Il quadro statistico tracciato dal Partito Democratico descrive una regione in affanno: 10.000 giovani emigrati nel biennio, una cassa integrazione schizzata al +170% per il 2025 e il 40% delle famiglie delle aree interne sotto la soglia di povertà. A questo si aggiunge la pressione fiscale: L’Aquila detiene il primato nazionale per tassazione locale, mentre la sanità continua a generare un deficit da 130 milioni.
Per coprire questa “voragine”, la ricetta della maggioranza sarebbe fatta di soli sacrifici: “Per coprire una voragine da circa 170 milioni di euro di debito sanitario la maggioranza aumenta le tasse per 40 milioni, taglia servizi per 130 milioni e, dopo oltre vent’anni, torna a fare nuovo debito per 33 milioni l’anno”.
Le proposte: «Un bilancio per i giovani»
Contro quello che definiscono un documento «senza visione», i Giovani Democratici, rappresentati da Pia Finoli ed Emanuele Castigliego, propongono una contromanovra focalizzata sul ricambio generazionale: «Non è un bilancio per giovani. Proponiamo una detassazione dell’addizionale regionale IRPEF per i giovani residenti in Abruzzo, per favorire l’occupazione stabile e contrastare la fuga dei talenti».
La battaglia si sposta ora nell’aula del Consiglio regionale, dove il PD promette di dare battaglia su ogni emendamento. «Questo bilancio – concludono i Dem – non è solo insufficiente: è sbagliato. Noi continueremo a batterci perché la Regione torni ad avere una visione all’altezza delle aspettative degli abruzzesi».