Famiglia nel bosco, Natale in casa famiglia: Nathan potrà vedere moglie e figli per due ore

23 Dicembre 2025
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La coppia che vive nei boschi di Palmoli, al centro del caso che ha portato all’allontanamento dei tre figli da parte del Tribunale per i minorenni dell’Aquila.

Il sindaco di Palmoli: “Serve attendere l’esito della perizia psichiatrica”. I legali della coppia contro la diffusione di documenti riservati

PALMOLI – Sarà un Natale breve ma significativo quello di Nathan, il papà della famiglia del bosco di Palmoli. Potrà infatti trascorrere dalle 10 alle 12.30 del giorno di Natale nella casa famiglia di Vasto, insieme alla moglie Catherine e ai tre bambini, come stabilito dall’ordinanza del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila.


Lo ha reso noto il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, che segue da vicino la vicenda e mantiene un contatto costante con le istituzioni coinvolte. «Per il momento non c’è altro da aggiungere. Bisogna solo attendere l’esito della consulenza tecnica d’ufficio (CTU) disposta dal Tribunale. Si è chiesto a uno specialista di verificare la competenza e la capacità genitoriale dei due genitori e di valutare lo stato psichico dei bambini».

Il consulente nominato dai giudici, la psichiatra Simona Ceccoli, avrà 120 giorni di tempo per completare il lavoro e rispondere ai tre quesiti posti dal Tribunale. La perizia includerà anche colloqui psicologici con i minori, alla presenza dei consulenti di parte. «I tempi sono lunghi – osserva Masciulli – e non sempre, in situazioni così delicate, è possibile rispettare le scadenze prefissate».


Il primo cittadino sottolinea inoltre come la situazione, dopo gli ultimi sviluppi, sia diventata “più complessa” e profondamente diversa rispetto ai mesi iniziali della vicenda. «Le questioni relative alla casa, al progetto scolastico e ai servizi a Palmoli – precisa – oggi non rappresentano più una priorità. Tutto dipenderà dagli esiti della consulenza tecnica, che determinerà il futuro della famiglia e dei bambini».
A gestire le attività quotidiane e l’istruzione dei tre minori, nel frattempo, sarà il tutore legale, che dovrà organizzare il loro percorso educativo durante la permanenza in comunità.

Intanto cresce il malcontento della difesa dei genitori. Gli avvocati Femminella e Solinas, che rappresentano la famiglia, denunciano in una nota stampa “la diffusione integrale di ordinanze e relazioni che contengono dati e fatti personalissimi dei minori”.
«Registriamo con allarme questa deriva – scrivono i legali – e anticipiamo azioni legali contro chiunque si renda responsabile di gravi violazioni e di disinformazione. Sono circolate dichiarazioni sensazionalistiche e prive di fondamento, come le storie di “spazzolini di peli d’asino”, presunte malattie mai curate o mancanza di vaccini, tutte informazioni false e dannose».

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