Affitti, sfratti e accoglienza temporanea: questo è “Abitare Sociale” il piano sperimentale per rispondere alle crescenti difficoltà abitative in città
PESCARA – Contrastare l’emergenza abitativa e accompagnare le famiglie pescaresi in difficoltà verso una reale autonomia. È questo l’obiettivo di “Abitare Sociale”, l’intervento sperimentale promosso dal Comune di Pescara e presentato oggi dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, con uno stanziamento complessivo di 120.000 euro.
Il progetto prevede tre linee di intervento rivolte a chi ha perso o rischia di perdere la propria abitazione. Un’iniziativa che nasce da un bisogno sempre più pressante, come hanno sottolineato i rappresentanti dell’amministrazione comunale e dei servizi sociali. «L’emergenza abitativa è fortemente avvertita anche a Pescara, come nel resto d’Italia – hanno evidenziato i tecnici del settore –. Le richieste delle famiglie sono numerose, mentre gli alloggi disponibili sono pochi e costosi. Solo lo scorso anno il Comune ha dovuto accogliere 30 famiglie in hotel».
La prima misura riguarda un contributo all’affitto della durata di tre anni per nuovi contratti di locazione, con un sostegno economico fino a 800 euro mensili. Il contributo prevede una copertura decrescente: pagamento della caparra (fino a due mensilità), il 50% del canone nel primo anno, il 30% nel secondo e il 15% nel terzo.
La seconda linea di intervento è invece pensata per contrastare lo sfratto, con un contributo fino a 5.000 euro per sanare morosità su contratti privati, a condizione che il contratto prosegua fino alla sua naturale scadenza. La terza misura riguarda l’utilizzo di immobili confiscati alla criminalità organizzata: tre appartamenti, situati in via Sacco, via Stradonetto e via Tevere, saranno destinati all’accoglienza urgente in coabitazione. Gli alloggi saranno disponibili da metà 2026, con un rimborso spese forfettario di 80 euro mensili a persona.
Il progetto è rivolto a cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti da almeno tre anni, residenti a Pescara e con ISEE non superiore a 10.140 euro, che si trovino in condizioni di fragilità: notifica di sfratto, mancato rinnovo del contratto o morosità a rischio sfratto.
Non si tratta, però, di un semplice sussidio. I beneficiari saranno presi in carico dal Servizio Sociale Professionale e dovranno sottoscrivere un Progetto personalizzato, finalizzato all’emancipazione e al raggiungimento di una piena autonomia abitativa.
«In una situazione difficile come quella che stiamo vivendo – ha dichiarato il sindaco Carlo Masci – il passaggio dalla casa alla strada può essere rapidissimo. Per questo abbiamo ritenuto necessario mettere in campo misure concrete, anche grazie al confronto con l’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari. Chi rischia di finire in strada deve trovare nel Comune un interlocutore immediato».
All’iniziativa collabora gratuitamente proprio l’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari, rappresentata stamattina dal presidente Lorenzo Cirillo, che ha definito il progetto «una buona iniziativa del Comune, soprattutto per il sostegno economico agli inquilini. Gli alloggi sono difficili da reperire e i canoni elevati: con questa formula si può contribuire a riequilibrare l’occupazione del territorio». Cirillo ha inoltre sottolineato come, dal punto di vista dei proprietari, «talvolta la difficoltà sia rientrare in possesso dell’immobile in caso di sfratto».
“Abitare Sociale” si propone così come uno strumento di sicurezza sociale e prevenzione, capace di intervenire prima che l’emergenza si trasformi in marginalità, mettendo al centro la casa come elemento fondamentale di dignità e stabilità per le famiglie.