Il 17 gennaio 2026 si aprirà ufficialmente l’anno di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura. La cerimonia inaugurale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si articolerà in due momenti e coinvolgerà spazi simbolo della città restituiti alla comunità. Il sindaco Pierluigi Biondi ha presentato il programma sottolineando il valore nazionale dell’evento e il percorso di rinascita culturale e istituzionale del territorio
L’AQUILA – Si terrà il 17 gennaio 2026 la giornata inaugurale di L’Aquila Capitale della Cultura e vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che tornerà nel capoluogo abruzzese per un appuntamento dal forte valore simbolico e istituzionale.
Ad annunciarlo è stato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, nel corso della presentazione ufficiale del programma, ospitata a Palazzo Spaventa, uno degli spazi storici recentemente restituiti alla città. Un recupero che, come sottolineato dal primo cittadino, rappresenta il segno evidente di una città che ricostruisce sé stessa anche attraverso i luoghi della cultura.
“Il 17 gennaio torneremo in possesso di un altro spazio fondamentale, l’Auditorium della Guardia di Finanza, dove si svolgerà l’evento mattutino, alla presenza del Presidente Mattarella – ha spiegato Biondi, – grazie alla grande disponibilità del Corpo e dei suoi vertici.”
Alla conduzione mattutina, parteciperanno anche Francesca Fagnani e Paride Vitale. Il programma metterà insieme artisti, interpreti e protagonisti legati alla storia culturale aquilana e figure che, pur non essendo originarie del territorio, hanno contribuito a raccontarlo e valorizzarlo. Direttore artistico, il Maestro De Amicis.
Nel pomeriggio, i festeggiamenti inaugurali si sposteranno in centro storico con un evento itinerante dedicato al simbolismo luce, a cura di Marco Boarini.
“Abbiamo voluto evitare un evento spot – ha aggiunto il sindaco – per costruire, invece, una giornata capace di rappresentare l’identità profonda dell’Aquila, fatta di incontri, contaminazioni e dialogo. È così che questa città è diventata quello che è.”
Il Comune è inoltre in interlocuzione con la RAI per valutare la diretta televisiva della cerimonia, con l’obiettivo di dare al via di L’Aquila Capitale della Cultura 2026 una visibilità nazionale all’altezza del riconoscimento ottenuto.
Nel suo intervento, Biondi ha ribadito che il titolo non riguarda solo la città, ma un’area vasta che comprende territori, comunità e storie diverse: “La Capitale della Cultura non è la festa di una città sola, ma un progetto che tiene insieme identità, esperienze e racconti, in una contaminazione continua che arricchisce.”
Ampio spazio è stato dedicato anche al ringraziamento della macchina organizzativa che sta lavorando all’evento: dai dipendenti comunali ai servizi operativi, fino agli uffici tecnici e amministrativi coinvolti nella gestione degli spazi e della logistica: “È la dimostrazione – ha affermato – che esiste un afflato vero, sentito, condiviso.”
Guardando al 2026, il sindaco ha sottolineato come il riconoscimento arrivi dopo anni complessi, segnati da difficoltà nei rapporti istituzionali e da emergenze legate alla ricostruzione post-sisma: “Oggi quel rapporto – ha concluso – è diventato collaborazione piena. La credibilità di un territorio nasce dalla capacità di sapere dove vuole andare.”