Università di Teramo, immatricolazioni in crescita e studenti stranieri quadruplicati: il 2025 del rilancio, il bilancio del rettore Corsi

17 Dicembre 2025
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I dati presentati dal rettore Corsi: +6,4% di iscritti, 226 internazionali da 32 Paesi, record per dottorati e mobilità Erasmus

TERAMO – +6,4% di immatricolazioni e 226 studenti internazionali da 32 Paesi: sono questi i numeri che fotografano il 2025 dell’Università degli Studi di Teramo, presentati questa mattina dal rettore Christian Corsi nel corso della conferenza stampa di fine anno in Aula Magna. Un dato che segna un’inversione di tendenza e conferma il rilancio dell’Ateneo, trainato soprattutto dall’internazionalizzazione e dal potenziamento dell’offerta formativa.

In forte crescita la presenza di studenti stranieri, quadruplicati rispetto agli anni precedenti, con 170 iscritti al corso di laurea in lingua inglese di Biotechnology. Un risultato legato anche all’intensificazione delle attività di orientamento, che nel 2025 hanno coinvolto quasi 9.000 studenti delle scuole superiori. «L’Università di Teramo ha recuperato attrattività e competitività nel panorama accademico nazionale e internazionale», ha sottolineato il rettore.

Sul piano organizzativo, annunciata una nuova delega al Placement e alla Student experience, affidata ad Antonio Prencipe, per sviluppare un modello di welfare universitario capace di accompagnare gli studenti dall’ingresso in Ateneo fino all’inserimento lavorativo. Numeri record anche per la formazione alla ricerca: assegnate 52 borse di dottorato nell’ultimo anno, il massimo mai raggiunto, con costi azzerati per l’Ateneo grazie al reperimento di fondi esterni.

Cresce anche la ricerca, con oltre un milione di euro ottenuto tramite il bando FIS3 per un progetto su intelligenza artificiale e governance democratica, mentre sul fronte internazionale l’Ateneo registra circa 400 mobilità complessive e nuove collaborazioni accademiche, rafforzando il proprio ruolo nell’area adriatico-balcanica.

Lo sguardo è ora rivolto al futuro, con investimenti infrastrutturali per 38 milioni di euro e l’apertura dei cantieri prevista nel 2026, tra cui la Cittadella della Cultura e il progetto AgroBioServ, destinati a segnare una nuova fase di sviluppo per l’Università e per il territorio.

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