I consiglieri chiedono il ritorno ai 1.100 ettari originari: “Serve nuovo iter, non scorciatoie”. Domani la discussione in Consiglio regionale e un sit-in degli ambientalisti
L’AQUILA – La vigilia del Consiglio regionale del 16 dicembre riaccende la tensione sulla Riserva del Borsacchio. In attesa della discussione in aula e del sit-in annunciato dagli ambientalisti, i consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo, in conferenza stampa, hanno ribadito che “l’emendamento alla legge di stabilità 2024 che ha ridotto l’area protetta va cancellato, perché giudicato irregolare nel merito e nel metodo”.
Secondo l’opposizione, il centrodestra ha creato “caos normativo” intervenendo di notte sul perimetro della Riserva, ignorando – almeno finché non lo ha evidenziato lo stesso Governo – i profili di incostituzionalità. “Da qui la scelta del presidente Marsilio di proporre una modifica, definendo però la nuova perimetrazione ‘temporanea’, soluzione che non risolve nulla e serve solo ad aggirare il richiamo ministeriale”.
“La richiesta è chiara: abrogare l’emendamento e riportare la Riserva alla dimensione originaria di 1.100 ettari”, ha dichiarato la coalizione. “Se si vuole una riperimetrazione”, dicono, “la si avvii con un iter nuovo e conforme alle norme. Le leggi non si aggirano, si rispettano; oggi si chiude un occhio su una riserva, domani su cosa?”.
Accanto al tema giuridico c’è poi quello strategico: “Un territorio tutelato non è un limite, ma una leva di sviluppo”. Per i consiglieri, ogni ettaro di area protetta genera valore attraverso turismo esperienziale, agricoltura di qualità e servizi ecosistemici che rendono competitive le comunità nel lungo periodo. “Il patrimonio naturalistico è un bene non delocalizzabile: rinunciarvi significa indebolire l’Abruzzo. Difendere il Borsacchio vuol dire investire in un modello di crescita basato su qualità e sostenibilità”.
