Confronto serrato tra sindaci, Provincia, Regione, Anas e territori. Per Pavone e Nugnes «esito insoddisfacente»
L’AQUILA – Un nuovo passaggio istituzionale sul futuro del quarto lotto della Teramo-mare si è consumato nel corso della seduta della Commissione di Vigilanza, presieduta da Sandro Mariani. La riunione, chiesta dal consigliere Enio Pavone (Azione), ha riunito attorno allo stesso tavolo tutti i soggetti coinvolti nella variante alla Statale 80 del Gran Sasso d’Italia, con l’obiettivo di verificare se esistano margini politici e tecnici per modificare il tracciato contestato da amministrazioni, residenti e comitati civici.
La richiesta dei territori è chiara: riconsiderare l’attuale soluzione progettuale, ritenuta insostenibile sotto il profilo ambientale e urbanistico. In Commissione sono intervenuti il sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes, insieme a componenti del Consiglio comunale; i vice sindaci di Giulianova e Notaresco, Matteo Francioni e Leonardo Recchiuti; l’assessore regionale ai Trasporti Umberto D’Annuntiis; il presidente della Provincia Camillo D’Angelo; rappresentanti di comitati e realtà economiche come Asteria Casadio (Comitato Terralieta), Donato Ranalli (Cologna Spiaggia), l’imprenditore Andrea Boscolo, oltre ai tecnici di Anas, dell’Autorità di Bacino dell’Appennino centrale e della Soprintendenza.
Dalle posizioni emerse, però, non arrivano aperture. Pavone sintetizza così l’esito: «L’esito di questo incontro purtroppo non è positivo in merito alle nostre aspettative di valutare la possibilità di variare il tracciato del quarto lotto. Anas sembra ben poco disposto a retrocedere per considerare delle alternative. A questo punto deve intervenire Marsilio e interfacciarsi anche con il Ministero. È necessario modificare questo tracciato che, allo stato dei fatti, può arrecare seri danni irreversibili al territorio di Roseto. Per non parlare dell’uscita che sarebbe in un imbuto».
Sulla stessa linea il sindaco Nugnes, che ribadisce la contrarietà del territorio: «Per la seconda volta siamo stati in audizione. Abbiamno fortemente contestato questo tracciato, ma non solo noi, la contestazione viene da tutte le forze coinvolte, dai comitati, perché danneggia il territorio senza portare poi un’effettiva utilità. L’esito però non è per noi soddisfacente, nonostante varie posizioni tecniche portate da noi, ci è parso di trovarci davanti a un muro di gomma della controparte. Deve intervenire il presidente Marsilio».