Udienza del 4 dicembre per la famiglia nel bosco di Palmoli: Nathan ancora separato dai figli

2 Dicembre 2025
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Il tribunale per i minori dell’Aquila convoca i genitori dopo l’allontanamento dei bambini; in attesa una possibile revisione dell’ordinanza che li ha trasferiti in una casa famiglia a Palmoli. Il ristoratore Carusi: “Il papà non ha visto i bimbi in questi giorni”

PALMOLI – Mentre cresce l’attesa per l’udienza fissata per giovedì 4 dicembre dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Nathan Trevallion, padre dei tre bambini sottratti alla famiglia e collocati in una casa famiglia, non ha potuto vederli in questi giorni. A confermarlo è l’imprenditore ortonese Armando Carusi, che ha messo a disposizione di Nathan un casolare in comodato gratuito nella zona di Palmoli.


«Nathan ha finito di trasferire i suoi effetti personali nella nuova abitazione che gli ho voluto offrire – spiega Carusi – ma continua a fare avanti e indietro con il casolare dove ha gli animali da accudire». Il pranzo di ieri nella nuova casa è stato descritto come un momento sereno, con Nathan aperto al dialogo e disponibile a ogni miglioramento.
Il Tribunale ha convocato per il 4 dicembre i genitori, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, insieme ai loro avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, per la comparizione delle parti nell’ambito del procedimento sui figli, allontanati con un’ordinanza dello scorso 20 novembre. L’incontro potrebbe rappresentare un passaggio decisivo: non si esclude che il Tribunale, presieduto dalla giudice Giovanna Angrisano, possa modificare o revocare l’ordinanza di allontanamento, valutando un possibile ripristino della responsabilità genitoriale sulla base delle recenti novità, tra cui la messa a disposizione dell’abitazione da parte di Carusi e la collaborazione mostrata dai genitori.


I legali della famiglia hanno già presentato ricorso alla Corte d’Appello dell’Aquila per sospendere l’esecutività del provvedimento e chiedere la restituzione dei bambini ai genitori, sostenendo che siano venuti meno i presupposti che giustificavano l’allontanamento. Tra le questioni sollevate vi sono l’idoneità dell’abitazione, il diritto all’assistenza linguistica, la gestione degli esami medici e il percorso di istruzione parentale dei minori.

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