Si tratta del nuovo PP7 (Piano Particolareggiato 7) che interesserà la zona a ovest del rilevato ferroviario: nelle aree che i costruttori privati cederanno al comune verrà realizzata un’infrastruttura ambientale capace di rispondere alle sfide climatiche
PESCARA – L’amministrazione comunale di Pescara promuove un nuovo intervento nella direzione della rigenerazione urbana, per rendere il capoluogo adriatico una «città spugna» in grado di prevenire gli effetti del cambiamento climatico. Si tratta del nuovo piano attuativo del PP7 (Piano Particolareggiato 7), che interesserà la zona a ovest del rilevato ferroviario, ovvero un’area di circa 10 ettari. Al centro del progetto, un parco di 30 mila metri quadrati più un secondo parco, pensato come infrastruttura verde capace di rispondere alle sfide climatiche, mitigare gli effetti delle piogge intense e generare nuova qualità urbana.
Un progetto che arriva dopo anni di attesa – fu approvato nel 2013, ma non aveva un’impostazione tale da attrarre i soggetti privati – e che si instaurerà nella zona tra il carcere San Donato e la strada pendolo, da poco realizzata per collegare la periferia al centro cittadino.
Il Piano Particolareggiato punta ad intervenire sulle aree che le aziende private normalmente cedono al Comune, il quale di solito le utilizza per costruire parcheggi, giardini o parchi, servizi utili alla comunità. In questo caso, la particolarità sta nel realizzare un progetto orientato ad un verde continuo in tutte quelle che saranno le zone messe a disposizione dai privati. «La presenza dell’attrattore pubblico deriverà molto probabilmente da una maggiore attenzione da parte dei privati. Il nostro obiettivo è rendere quella parte di Pescara appetibile e avviare processi di rigenerazione», ha spiegato il sindaco Carlo Masci.
Entrando nel merito, il progetto del parco non è quello di un semplice spazio verde, ma una vera infrastruttura ambientale capace di aumentare la permeabilità del suolo, gestire l’acqua piovana attraverso bacini e sistemi di bioritenzione, mitigare le isole di calore, migliorare la qualità dell’aria e favorire la biodiversità grazie alla creazione di piccoli habitat urbani.
Il piano attuativo è stato adottato e pubblicato, e ora si apre la fase di osservazioni della cittadinanza. La trasformazione avverrà in due momenti: da una parte l’intervento pubblico sul parco, dall’altra lo sviluppo privato degli edifici. L’amministrazione sta valutando la possibilità di ottenere subito le aree e le risorse dai privati così da anticipare la realizzazione del parco e guidare in modo più efficace l’evoluzione del comparto.
Alla conferenza stampa di presentazione, stamattina erano presenti, oltre al sindaco Carlo Masci, il consigliere con delega all’Urbanistica Marcello Antonelli, Emilia Fino dirigente del Settore Ambiente e Territorio e gli architetti incaricati di elaborare il progetto, Laura Crognale, Dante Antonucci e Cristiano Del Toro.