Oltre 14mila cittadini invece non accettano la prima data utile: avviato un sondaggio nei cup per scoprire le cause
TERAMO – La riduzione delle liste d’attesa è la priorità dell’Asl di Teramo, ma accanto ai problemi strutturali l’azienda segnala un aspetto spesso ignorato: l’elevato numero di utenti che rifiuta la prima data proposta per visite ed esami, anche quando la prestazione è nei tempi “di garanzia”. Una dinamica che, secondo la Asl, finisce per ostacolare l’accesso tempestivo di chi ha reali urgenze cliniche.
Nel mese di ottobre le prenotazioni per primi accessi ambulatoriali sono state 34.113. Di queste, 19.793 persone (58,02%) hanno accettato la prima disponibilità, mentre 14.320 utenti (41,98%) l’hanno rifiutata. Tra i rifiuti, 7.825 riguardavano prestazioni garantite nei tempi di legge e 6.495 non in garanzia. In sintesi: il 22,93% dei prenotanti ha rinunciato nonostante la possibilità di essere visitato nei limiti normativi. Sommando gli utenti che hanno accettato la prima data e quelli che hanno rifiutato appuntamenti in garanzia, la Asl avrebbe potuto soddisfare l’80,26% della domanda.
Dalle testimonianze raccolte agli sportelli emergono preferenze per prestazioni vicino casa, soprattutto tra anziani e fragili; richieste orientate sull’ospedale hub di Teramo; e prenotazioni di “primo accesso” che in realtà riguardano controlli, per cui l’utente attende volontariamente una data più lontana.
Per questo l’azienda ha avviato un sondaggio tra gli utenti Cup. “I rifiuti sono molti e vanno analizzati – sottolinea il direttore generale Maurizio Di Giosia –. Comprendiamo le difficoltà della popolazione anziana e dei disabili, ma una parte di questi comportamenti contribuisce ad allungare le liste d’attesa. Il sondaggio ci aiuterà a capire come intervenire”.