Al Mazzini di Teramo nuove frontiere nella terapia del dolore grazie alla radiofrequenza, Di Giosia: «Curiamo la persona nella sua totalità»

13 Novembre 2025
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La procedura mini-invasiva riduce l’uso di farmaci e migliora la qualità di vita dei pazienti. Il centro diretto da Berrettoni è un punto di riferimento provinciale per l’approccio integrato e multidisciplinare

TERAMO – Ridurre il dolore senza ricorrere a trattamenti invasivi o a un uso eccessivo di farmaci è oggi possibile anche all’ospedale “Mazzini” di Teramo, grazie alla tecnologia della radiofrequenza, una delle metodiche più avanzate impiegate nell’Unità operativa semplice di Terapia del dolore.
Si tratta di una procedura mini-invasiva che agisce direttamente sui nervi, modulando la trasmissione del dolore e migliorando sensibilmente la qualità di vita dei pazienti.

Nel centro teramano, che negli ultimi anni è diventato un riferimento provinciale per l’approccio integrato e multidisciplinare alla cura del dolore, vengono utilizzate due tipologie di radiofrequenza: la pulsata, che interviene a basse temperature senza danneggiare le strutture nervose, e la termolesiva, destinata ai casi di dolore cronico resistente. Gli interventi, eseguiti in anestesia locale e sotto guida radiologica o ecografica, non richiedono ricovero e garantiscono elevati standard di sicurezza.

“Queste metodiche, sicure e ben tollerate, ci permettono di trattare forme di dolore che non rispondono ai farmaci tradizionali”, spiega l’équipe del reparto, diretta da Roberto Berrettoni con la collaborazione di Chiara Angeletti e Aglaia Gyra e del personale infermieristico Sara Rossi e Gianna Verticelli, sotto la guida della UOC di Anestesia e Rianimazione diretta da Federica Venturoni.

La radiofrequenza viene utilizzata per patologie del rachide, dolori neuropatici, articolari e muscoloscheletrici. Il centro integra inoltre tecniche complementari, tra cui l’agopuntura, recentemente inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza, riconosciuta per la sua efficacia nella gestione del dolore cronico, delle cefalee e dei disturbi da stress o insonnia.

La struttura è anche punto di riferimento provinciale per la fibromialgia e per la prescrizione di cannabis terapeutica, destinata al trattamento del dolore cronico refrattario e neuropatico. Accanto alle principali procedure, vengono eseguite iniezioni mirate, infiltrazioni e trattamenti specifici per colonna vertebrale e zona pelvica, oltre alla stimolazione nervosa elettrica percutanea (PENS).

“Curare il dolore cronico significa prendersi cura della persona nella sua totalità”, sottolinea Berrettoni. “Per questo lavoriamo in rete con neurologi, fisiatri, radiologi, psicologi e nutrizionisti, offrendo percorsi personalizzati che uniscono competenza e umanità”.

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