Teramo, il Delfico resta sotto sequestro: rigettata l’istanza della Provincia

12 Novembre 2025
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D’Angelo: “Documentazione completa". La relazione tecnica conferma la sicurezza statica, mentre resta la necessità di futuri interventi antisismici già finanziati

Il no della magistratura chiude momentaneamente il sipario sulla scuola di piazza Dante che, allo stato dei fatti, non può riaprire

TERAMO – Il Convitto Delfico di Teramo resterà sotto sequestro. Il gip ha rigettato l’istanza di dissequestro presentata dalla Provincia di Teramo, dopo aver acquisito il parere negativo del procuratore della Repubblica Davide Rosati.

L’Ente di via Milli aveva affidato all’avvocato Gennaro Lettieri il compito di chiedere la revoca del provvedimento di sequestro, disposto dalla magistratura il 3 ottobre 2024, basandosi sulla relazione dell’ATI Project — che ha portato a un livello di conoscenza LC3 — e sui calcoli del consulente tecnico, l’ingegnere Alfonso Marcozzi.

La relazione tecnica, illustrata nelle scorse settimane nel corso di una conferenza stampa, aveva evidenziato che l’edificio di Piazza Dante è staticamente sicuro e non presenta pericoli immediati. L’indice globale di sicurezza statica è risultato pari a 1,09, mentre quello di vulnerabilità sismica, 0,43, è inferiore al valore-obiettivo previsto per gli interventi di miglioramento ma non tale da renderlo inagibile.

L’analisi era stata condotta attraverso oltre 300 prove. L’obiettivo della Provincia era dimostrare che la struttura potesse tornare in uso in attesa dei lavori di miglioramento sismico, già finanziati con oltre 18 milioni di euro nell’ambito del piano Sisma 2026.

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