Dopo l’investimento del vicesindaco Mario Mancini e del figlio Yuri avvenuto a Cerchio, in provincia dell’Aquila, il gip di Avezzano ha disposto per Eolo Tucceri il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Contestati i reati di lesioni aggravate e minaccia a pubblico ufficiale
CERCHIO – È stato disposto il divieto di avvicinamento per Eolo Tucceri, il 43enne accusato di aver travolto con l’auto il vicesindaco di Cerchio, Mario Mancini, e suo figlio Yuri l’11 settembre scorso davanti a un’azienda agricola del paese. La misura cautelare, eseguita nei giorni scorsi dai Carabinieri, prevede anche l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, è stato disposto su richiesta della Procura che contesta a Tucceri i reati di lesioni personali aggravate e di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.
L’indagine, condotta dai militari della Stazione di Cerchio e coordinata dalla Procura marsicana, ha ricostruito nei dettagli l’episodio avvenuto in via della Casetta, quando – al culmine di un alterco – l’uomo avrebbe urtato con la propria auto il vicesindaco e il figlio, ferendoli entrambi.
In quell’occasione Tucceri si era allontanato ma era stato rintracciato poco dopo dai Carabinieri e denunciato a piede libero. I due feriti erano stati trasportati all’ospedale di Avezzano, dove il vicesindaco era giunto in condizioni più serie dopo aver perso conoscenza.
All’epoca il sindaco Gianfranco Tedeschi aveva parlato di “un gesto sconsiderato che poteva trasformarsi in tragedia”.