Abruzzo, allarme occupazione: cassa integrazione in crescita record

12 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Studio Uil su dati Inps: +79,4% di ore autorizzate da gennaio a settembre 2025. Chieti e Pescara in vetta alla classifica nazionale per utilizzo della cassa integrazione

CHIETI – L’Abruzzo vive un momento di forte difficoltà sul fronte del lavoro. Dallo studio elaborato dalla Uil su dati Inps relativi al periodo gennaio–settembre 2025 emerge un incremento record del 79,4% nelle ore di ammortizzatori sociali autorizzate, per un totale che supera i 15 milioni di ore.
“Si tratta di un dato fortemente negativo” afferma la Uil Abruzzo, “che colloca la regione al quarto posto in Italia dopo Basilicata, Molise e Sardegna”. Particolarmente preoccupante l’aumento della cassa integrazione straordinaria, cresciuta del 265% rispetto al 2024, segnale di crisi aziendali profonde e strutturali, difficili da gestire senza politiche industriali adeguate e strumenti di sostegno mirati all’occupazione.
“Questi numeri non sono semplice statistica, ma lo specchio di un sistema produttivo regionale in crisi – spiegano Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, e Valerio Camplone, responsabile dell’Area Attività produttive –. Dietro ogni ora di cassa integrazione ci sono lavoratori e famiglie che vivono nell’incertezza. Servono interventi rapidi, investimenti e politiche di sviluppo più efficaci. La Regione oggi ha un’occasione cruciale, grazie alle risorse dei fondi europei Fesr, Fse e Fsc”.
Dallo studio Uil emergono dati territoriali che evidenziano il peso della crisi:
• Chieti è la provincia più colpita, con oltre 10 milioni di ore di cassa integrazione (+104% sul 2024), tra le prime quindici in Italia per ore autorizzate.
• Pescara registra l’incremento più drammatico, pari al +169%, tra i più elevati a livello nazionale.
• L’Aquila (+33%) e Teramo (+40%) mostrano segnali di sofferenza diffusa, con effetti sulle principali filiere industriali regionali.
Secondo Lombardo e Camplone, “l’Abruzzo rischia di pagare il prezzo di un modello produttivo che non ha saputo innovarsi. È urgente un piano di rilancio che coinvolga istituzioni, imprese e parti sociali, con tavoli permanenti di crisi e incentivi alla reindustrializzazione e alla riconversione produttiva”.
Il rapporto evidenzia come l’aumento delle ore di cassa integrazione sia concentrato nei comparti strategici dell’economia regionale: automotive, elettronica e semiconduttori. In particolare, l’area della Val di Sangro risente fortemente delle difficoltà del settore automobilistico, con ripercussioni dirette non solo sullo stabilimento Stellantis ex Sevel di Atessa, ma anche su tutto l’indotto locale, oggi penalizzato dall’incertezza dei mercati e dai ritardi nella transizione elettrica

Altro da

Non perdere