Tra piazza d’Armi e la Questura 25-30 migranti dormono nei sottopassi al freddo: un giovane sarebbe stato accompagnato in pronto soccorso. Intanto la Procura indaga sul video in pashtu rilanciato su TikTok che indicava L’Aquila come luogo dove avviare l’iter dell’asilo
L’AQUILA – “L’emergenza è concreta: abbiamo già accompagnato un giovane in pronto soccorso per il freddo”. A rivelarlo è Pierino Giorgi, presidente della Fraterna Tau, associazione di volontariato che gestisce la Mensa Celestiniana. Da giorni, tra piazza d’Armi e l’area della Questura, 25-30 persone dormono nei sottopassi e negli spazi seminterrati, utilizzando cartoni e coperte di fortuna mentre le temperature notturne sono scese fino a 3 gradi.
“Dobbiamo dare da mangiare a chi ha fame, da bere a chi ha sete e vestirli, perché la notte fa freddo”, ha spiegato Giorgi. “Le associazioni fanno un servizio di umana e cristiana carità. Riusciamo a gestire l’urgenza, ma il problema è più ampio”.
Giorgi, inoltre, ha condiviso la preoccupazione espressa dal sindaco dell’Aquila sulla pressione esercitata dagli arrivi: “Forse non è giusto parlare di ‘sciacallaggi’ o usare una terminologia che non mi appartiene – ha affermato – ma è comprensibile la preoccupazione del primo cittadino: L’Aquila è una città piccola, non può arginare un flusso così disordinato. Non solo sul piano dell’emergenza, ma anche su quello dell’integrazione”.
I giovani hanno presentato richiesta di asilo in Questura e sono in attesa dell’esito. Molti raccontano di essere arrivati seguendo indicazioni circolate su chat e social. “Durante il viaggio si informano tra loro: dove è più facile avere accoglienza, dove si sta meglio. È comprensibile da parte di chi cerca una via di salvezza”, ha osservato Giorgi.
Sui video rilanciati online la Procura dell’Aquila ha aperto un’inchiesta. Tra i contenuti sotto esame, un filmato in pashtu diffuso da un influencer che indicava il capoluogo come un luogo dove “si vive bene” e si ottengono facilmente documenti e patente. Il video, diffuso rapidamente tra i migranti lungo la rotta balcanica, è stato rimosso dopo le segnalazioni. L’influencer ha poi pubblicato un secondo video, dicendo di non voler trafficare persone e di aver condiviso solo “informazioni utili”, aggiungendo di essere stato contattato dalla polizia italiana.
Nel frattempo le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli ai varchi cittadini e alle fermate degli autobus extraurbani.