Nuovo arrivo di migranti a L’Aquila, Biondi: “Depositati da sciacalli, il Comune non è disponibile a ospitare”

6 Novembre 2025
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Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, durante un recente intervento pubblico sul tema dell’accoglienza migranti e della gestione dell’emergenza nel capoluogo abruzzese

Nuovo capitolo della polemica sull’accoglienza migranti a L’Aquila dopo che un gruppo di richiedenti asilo si è accampato davanti alla Prefettura. Il sindaco Biondi denuncia un presunto “traffico di esseri umani” e parla di “sciacalli che mercanteggiano persone come fossero oggetti”

L’AQUILA – Nuovo capitolo nella contesa sull’accoglienza dei migranti nel capoluogo abruzzese. Nel pomeriggio di oggi una trentina di persone si è accampata davanti alla Prefettura, in attesa di indicazioni sulle destinazioni e sulle procedure di accoglienza. Sul posto sono intervenute pattuglie della Polizia e dei Carabinieri, ma la situazione è rimasta tranquilla e senza criticità di ordine pubblico.

L’episodio, che ricalca quanto avvenuto pochi giorni fa con l’arrivo di 35 migranti, ha spinto il sindaco Pierluigi Biondi a intervenire con toni duri. Il primo cittadino ha parlato di “traffico clandestino di esseri umani” e denunciato “i soliti sciacalli che mercanteggiano persone come fossero oggetti”, rilanciando una polemica politica tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale che non accenna a placarsi.

In un messaggio pubblico, Biondi ha scritto che i nuovi arrivati sarebbero stati “depositati” davanti al palazzo del Governo, senza alcuna comunicazione preventiva alle istituzioni locali.

“L’ho già detto – ha tuonato il sindaco – e lo ribadisco: il Comune dell’Aquila non è disponibile a ospitare chicchessia nei propri alloggi che non siano coloro previsti nei programmi di accoglienza già in essere, né ora né mai. Allo stesso modo ha concluso Biondi – chiederò che vengano individuati gli squallidi personaggi che lucrano sulla disperazione di queste persone, affinché gli aquilani possano guardarli in faccia e conoscere chi fa affari sulla pelle di donne e uomini in difficoltà, minando la pacifica convivenza della nostra comunità”.

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