Vasto, due agenti aggrediti in carcere: il sindacato di polizia penitenziaria contro l’arrivo di altri 50 detenuti  

29 Ottobre 2025
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Due agenti di polizia penitenziaria aggrediti da un detenuto nel carcere di Vasto

Durante una perquisizione straordinaria sequestrati droga e armi rudimentali. Il Cnpp-Spp denuncia: “Struttura insicura, personale allo stremo. Aprire nuove sezioni è irresponsabile”

VASTO – Due episodi di violenza in meno di 48 ore, quattro agenti feriti e una struttura penitenziaria che, secondo il sindacato di categoria, “fa acqua da tutte le parti”. È il bilancio allarmante che arriva dal carcere di Vasto, dove un ispettore e un assistente capo della polizia penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto durante una perquisizione straordinaria. L’operazione si è conclusa con il sequestro di 270 grammi di sostanze stupefacenti, un coltello rudimentale e un punteruolo.

“Il detenuto non ha evidentemente accettato l’idea di essere sottoposto ad una operazione che, benché estemporanea, rientra nei compiti d’istituto della polizia penitenziaria”, ha dichiarato il sindacato Cnpp-Spp. I due agenti sono stati trasportati al Pronto soccorso dell’ospedale di Vasto, dove hanno ricevuto una prognosi di 15 giorni. Un altro episodio si è verificato il giorno precedente: altri due agenti sono stati aggrediti da un secondo detenuto, riportando lesioni guaribili in 7 giorni.

A seguito degli episodi, il segretario nazionale del Cnpp-Spp, Mauro Nardella, ha espresso forte preoccupazione per le condizioni operative del personale e ha criticato duramente l’ipotesi di ampliare la capienza dell’istituto. “Riusciranno a superare il gap psicologico che, inevitabilmente, in questi casi si produce?”, si chiede Nardella. “La situazione già di per sé critica con il venir meno del loro contributo, rischia di fare sprofondare nel baratro un carcere che già fa acqua da tutte le parti, visto che alla grave carenza di personale si unisce una situazione strutturale per nulla sicura né tantomeno salubre.”

Il sindacato si oppone all’arrivo di altri 50 detenuti, previsto da un provvedimento dell’amministrazione penitenziaria. “Pensare di aprire un’altra sezione con gli effimeri provvedimenti annunciati significa finire di distruggere le aspettative di un personale esausto e falcidiato da problemi di ogni genere e grado – ha aggiunto Nardella – ad iniziare dai diritti soggettivi che non sempre sono salvaguardati, e non per colpa di direttori e comandanti.”

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