Il consigliere regionale Leonardo D’Addazio (FdI) propone una sperimentazione di 18 mesi con dispositivi tecnologici di protezione individuale nei Pronto soccorso e nei reparti più esposti. L’obiettivo è tutelare l’incolumità degli operatori sanitari e garantire ambienti di lavoro più sicuri, anche alla luce dei recenti episodi di violenza
L’AQUILA – Rafforzare la sicurezza del personale sanitario abruzzese con misure straordinarie e tecnologie di protezione individuale. È l’obiettivo della nuova risoluzione depositata oggi in Consiglio regionale da Leonardo D’Addazio, consigliere di Fratelli d’Italia, che rilancia il tema della tutela degli operatori dopo i recenti episodi di violenza registrati all’ospedale di Pescara.
“Ho depositato, oggi, in Consiglio regionale una nuova risoluzione per rafforzare la tutela dell’incolumità e della sicurezza del personale sanitario in Abruzzo – ha dichiarato D’Addazio – attraverso l’introduzione di dispositivi tecnologici di protezione individuale e il potenziamento dei protocolli di intervento.”
La proposta prevede una sperimentazione di 18 mesi con l’utilizzo di body cam e dispositivi di allarme personale nei Pronto soccorso, nei servizi di continuità assistenziale e nei reparti considerati più esposti, in particolare durante i turni in solitaria. “Si tratta di un atto più articolato rispetto alla prima risoluzione già presentata nei mesi scorsi – ha spiegato – anche alla luce dei recenti episodi di violenza verificatisi all’ospedale di Pescara. Non possiamo più tollerare che chi lavora per la salute dei cittadini sia esposto a rischi inaccettabili.”
Il piano, precisa il consigliere, sarà attuato nel pieno rispetto della normativa sulla privacy e con il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine, per garantire interventi tempestivi in caso di emergenza. “La sicurezza degli operatori sanitari è una priorità assoluta. Solo creando ambienti di lavoro protetti possiamo garantire cure di qualità e serenità operativa.”
D’Addazio conclude con un appello all’assemblea regionale: “Mi auguro che il Consiglio regionale voglia sostenere con convinzione questa mia iniziativa.”