L’assessore alla Pubblica Istruzione Valeria Toppetti fa il punto sulle iscrizioni al servizio di refezione scolastica e sulle procedure di controllo della sicurezza alimentare: ««Siamo sereni perché il sistema funziona, è regolato da procedure trasparenti e scientificamente fondate»
PESCARA – Un punto stampa per fare chiarezza, dopo giorni di polemiche, sulle mense scolastiche comunali e sulle presunte irregolarità legate alla qualità e alla sicurezza dei pasti serviti ai bambini. L’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Pescara, Valeria Toppetti, affiancata dal sindaco e dai dirigenti comunali, ha illustrato i dati ufficiali e le procedure di controllo, ribadendo la piena regolarità del servizio e la volontà dell’amministrazione di mantenere la massima trasparenza.
Il primo dato affrontato riguarda le iscrizioni alla refezione scolastica, poiché si era parlato di un un calo dell’11%: secondo l’amministrazione si tratterebbe di un numero difficile da prendere per buono in quanto siamo a poco più di un mese dalla riapertura delle scuole e le iscrizioni al servizio mensa resteranno aperte ancora.
Oltretutto per effetto del calo demografico gli alunni sono diminuiti, per cui è vero che ci sono meno iscritti dello scorso anno, ma in percentuale sono di più: «Quest’anno – ha affermato Toppetti – siamo al +1,2% di bambini iscritti alla mensa rispetto allo scorso anno. Certo, la popolazione scolastica complessiva è in diminuzione a causa del calo demografico, circa 200 bambini in meno nei comprensivi, ma, in proporzione, la partecipazione alla mensa è aumentata».
Relativamente alla possibilità di iscrivere i bambini, l’assessore chiarisce che c’è da aspettarsi un aumento visto che si potrà continuare ad aderire ancora per il resto dell’anno scolastico e che alcuni istituti hanno chiesto anche un’estensione del servizio.
Uno dei punti centrali dell’incontro è stato, poi, il protocollo di sicurezza alimentare, spesso frainteso nel dibattito pubblico. Toppetti ha precisato che le procedure in caso di “allerta alimentare” – interna o esterna alla scuola – sono rigidamente gestite da contratto e da normativa europea. «In caso di presunta difformità – ha spiegato – il cibo deve essere consegnato immediatamente a scuola. Solo così il DEC (Direttore dell’Esecuzione del Contratto) possono analizzarlo, fotografarlo e avviare la procedura ufficiale. Le foto diffuse sui social o scattate fuori contesto non hanno alcun valore giuridico: lo stabilisce la legge, non noi».
Oltretutto, chiarisce Toppetti, il lavoro del DEC è proprio quello di accertare quotidianamente che i centri cottura rispettino le norme di igiene e qualità del prodotto vigilando sull’intera filiera fino al confezionamento.
L’assessore ha voluto anche chiarire la vicenda del moscerino nel pane, segnalato il 7 ottobre. «Il nostro DEC ha accertato che non si può escludere che l’insetto sia entrato dai fori presenti nel polipropilene della confezione, fori necessari per garantire la qualità del prodotto. Abbiamo comunque chiesto al panificio di sostituire le confezioni con altre a fori più piccoli e di utilizzare ceste chiuse anziché aperte. Si tratta di accorgimenti aggiuntivi, non di irregolarità», ha specificato.
Infine, l’assessore ha voluto lanciare un appello alle famiglie: «Siamo sereni perché il sistema funziona, è regolato da procedure trasparenti e scientificamente fondate. Se dovessero emergere difformità, le famiglie devono rivolgersi alle istituzioni, non ai social: solo così si può accertare la verità e migliorare il servizio. Il resto è solo polemica strumentale».