Povertà assoluta in Italia: 5,7 milioni di persone coinvolte nel 2024, colpite soprattutto le famiglie straniere e numerose  

14 Ottobre 2025
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Dati Istat su povertà assoluta in italia

Secondo il report Istat, l’incidenza resta stabile rispetto al 2023, ma si confermano forti divari territoriali e sociali. Tra le famiglie composte da soli stranieri, oltre una su tre vive in povertà assoluta

ROMA – La povertà assoluta in Italia non arretra. Nel 2024, secondo le stime diffuse dall’Istat, sono oltre 2,2 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta, pari all’8,4% del totale, per un complessivo di 5,7 milioni di individui, il 9,8% dei residenti. Le percentuali restano sostanzialmente stabili rispetto al 2023, ma dietro la tenuta apparente si nasconde una realtà frammentata e diseguale, dove alcuni gruppi sociali e territori continuano a pagare un prezzo più alto.

Tra i dati più allarmanti, l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con almeno un cittadino straniero: il 30,4%, che sale al 35,2% nei nuclei composti esclusivamente da stranieri. Al contrario, tra le famiglie composte solo da italiani, la quota scende al 6,2%. Un divario netto che evidenzia una crescente frattura sociale e una difficoltà strutturale nell’integrazione economica.

Il Mezzogiorno resta l’area più colpita, con un’incidenza del 10,5% e oltre 886mila famiglie coinvolte. Seguono il Nord-ovest (8,1%), il Nord-est (7,6%) e il Centro (6,5%). Le Isole registrano l’unico aumento significativo a livello individuale, passando dal 11,9% al 13,4%.

La povertà colpisce in modo trasversale tutte le fasce d’età, ma è particolarmente elevata tra i minori (13,8%) e i giovani tra i 18 e i 34 anni (11,7%). Anche le famiglie numerose risultano più esposte: l’incidenza raggiunge il 21,2% tra quelle con cinque o più componenti, e il 19,4% tra le coppie con tre o più figli. Le famiglie monogenitoriali registrano un’incidenza dell’11,8%.

Il livello di istruzione e la condizione lavorativa della persona di riferimento si confermano fattori determinanti. L’incidenza scende al 4,2% tra chi ha almeno il diploma, ma sale al 14,4% tra chi ha solo la licenza elementare. Tra i lavoratori dipendenti l’incidenza è dell’8,7%, ma raggiunge il 15,6% tra gli operai. Le famiglie con persona in cerca di occupazione toccano il 21,3%.

Infine, l’intensità della povertà – ovvero quanto la spesa mensile delle famiglie povere è al di sotto della soglia minima – si attesta al 18,4% a livello nazionale, con un incremento nel Mezzogiorno (18,5% rispetto al 17,8% del 2023).

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